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L'inchiesta
Redazione online
28 Gennaio 2021
BARI - Il Tribunale del Riesame di Bari si è riservato la decisione sulle misure interdittive disposte nel dicembre scorso per l’ex direttore generale del Policlinico di Bari Giovanni Migliore, per il direttore sanitario Matilde Carlucci e per il direttore Area tecnica Claudio Forte, nell’ambito dell’inchiesta su quattro decessi per legionella avvenuti dal 2018 al 2020. I giudici dovranno decidere sulle richieste di revoca delle interdizioni fatte dalle difese degli indagati e anche sull'appello della Procura che insiste perché la misura venga prolungata a un anno o almeno sei mesi rispetto ai tre mesi stabiliti in prima istanza dal gip. Il Tribunale (presidente del collegio Giulia Romanazzi) deciderà nelle prossime ore, ma le motivazioni si conosceranno entro 45 giorni.
Gli indagati rispondono di omissione di atti d’ufficio e morte come conseguenza di altro delitto. Stando alle indagini dei carabinieri del Nas, coordinate dal procuratore aggiunto Alessio Coccioli e dalla sostituta Grazia Errede, i dirigenti indagati, nonostante i decessi per legionella, non avrebbero fatto la necessaria bonifica negli impianti idrici dei reparti dove era stata accertata la presenta del batterio. Per altri due indagati, l’ex direttore amministrativo Tiziana Di Matteo e il responsabile della Sanità pubblica dipartimentale Giuseppe Calabrese, la richiesta di interdizione era già stata rigettata dal gip. Nell’ambito di questa inchiesta a novembre 2020 è stato anche disposto il sequestro preventivo con facoltà d’uso dei due padiglioni del Policlinico, Chini e Asclepios, infetti da legionella.
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