Domenica 07 Settembre 2025 | 05:47

Bari, mascherine contraffatte nell’emergenza: la mala scopre un nuovo business

 
Gianpaolo Balsamo

Reporter:

Gianpaolo Balsamo

Coronavirus, a Lecce sequestrate 6mila mascherine: rivendute con un rincaro del 400%

La malavita che muove le redini del mercato della contraffazione sta alimentando il mercato nero con Dpi per bambini sprovvisti della certificazione obbligatoria

Sabato 26 Settembre 2020, 14:35

Il Covid 19 torna a fare paura e il malaffare sta cercando di approfittarne. Ieri sono stati registrati 90 casi positivi in Puglia, su 3.299 test per l’infezione da Covid-19. I numeri continuano a crescere insieme alla psicosi. Ventitrè i nuovi infetti nella sola provincia di Bari che a Polignano è tornata purtroppo a registrare un decesso.

Il nuovo business del malaffare, nel pieno di quella che alcuni definiscono come l’ondata di ritorno della pandemia, sono le mascherine respiratorie non a norma e con le griffe contraffatte. Vanno a ruba quelle per bambini. Dopo le inchieste e le decine di sequestri coordinati dalla Procura barese durante le settimane di lockdown, ora arriva un nuovo giro di vite nei controlli che stanno interessando tutti e 41 i comuni dell’area metropolitana a partire da Bari.

L’industria del falso non vuole lasciarsi sfuggire l’occasione di speculare sulla salute. I signori del tarocco temono di perdere il treno rappresentato dall’impennata delle vendite di articoli di protezione individuale. Un incremento determinato soprattutto dall’aumento dei casi di Sars-Cov-2 e dalla riapertura delle scuole. Sono pronti a cavalcare la preoccupazione per un possibile ritorno del virus nella sua veste più aggressiva, quella che a marzo e aprile ha cambiato la vita di tutti. Una paura alimentata dai nuovi focolai, in Puglia e a Bari dove l’epidemia era ritenuta perfettamente sotto controllo e non più in grado di nuocere.

La malavita che muove le redini del mercato della contraffazione sta alimentando il mercato nero con mascherine per bambini sprovviste della certificazione obbligatoria di conformità e che riproducono sul tessuto traspirante i protagonisti dei cartoons, i personaggi più noti delle serie televisive, gli eroi dei videogiochi.
Sotto la lente di ingrandimento di Gdf, Carabinieri , Polizia di stato e Polizia locale c’è l’intera filiera del commercio a rischio: dagli operatori che acquistano grandi quantitativi di mascherine respiratorie e altri articoli di protezione, attraverso l’import/exsport con lo scopo di rivendere il tutto ai grandi consumatori o ad altri grossisti fino ai venditori al dettaglio. Si tratta , come già detto, di protezioni inutili dal punto di vista sanitario e quindi potenzialmente pericolose. I reati contestati in questo caso sono ricettazione, frode in commercio e contraffazione di marchi. Il livello di guardia quindi torna alto anche sul fronte del controllo del piccolo artigianato clandestino, capace di produrre, seppure in quantitativi limitati, mascherine «fatte in casa». Negli ultimi giorni di luglio, ad esempio i finanzieri della Tenenza di Molfetta, nell’ambito di indagini a tutela dei cosiddetti «Distretti Industriali» hanno individuato un laboratorio clandestino per la fabbricazione di capi di abbigliamento in parte contraffatti. Sono finiti sotto sequestro computer programmati per riprodurre «brand» famosi, macchine per la cucitura e per il ricamo e infine 23 mascherine griffate e ricamate. Le mascherine per bambini contraffate in realtà sono in circolazione in Puglia dalla fine di maggio. Prova ne sia il sequestro effettuato dalla Guardia di Finanza in un negozio in pieno centro a Foggia di 1.000 mascherine filtranti (vendute mediamente a 5 euro), recanti la stampa di immagini e loghi dei protagonisti della fortunata serie televisiva «Me contro Te» e degli eroi della Marvel e della Disneyn. Protezioni facciali fasulle che non offrivano nessuna reale protezione. Il mercato nero sta riaprendo probabilmente quegli stessi canali. Dietro il business della contraffazione si nasconde una miniera d’oro. Inutile dire che l’Italia è una delle piazze più ricche e prolisse. La Puglia e la provincia di Bari recitano un ruolo da protagoniste. Il fatturato della contraffazione è in netta crescita rispetto al passato. Cina e Hong Kong sono le principali esportatrici, poi c’è la Grecia a un braccio di mare dalle nostre coste. Il porto del Pireo è candidato a diventare un grande porta di accesso delle merci illegali in Europa. Le mafie hanno fiutato l’affare e grazie al loro potere finanziario, intimidatorio e al radicamento sul territorio oggi sono in grado di gestire tutte le fasi della filiera del falso, dalla produzione, alla spedizione fino alla vendita per strada. I canali della distribuzione interessano negozi al dettaglio, commercio ambulante, i mercati e le fiere, ma anche il circuito del commercio on line.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)