OCCUPAZIONE
Bari, un lavoro utile per i 5mila del reddito di cittadinanza
Potranno essere collocati nelle scuole, nei parchi, nei teatri, nelle attività turistiche e sportive
BARI - Custodi nelle scuole, per tenere aperti gli istituti di pomeriggio, al termine delle attività programmate dalla singola direzione didattica: con gli alunni a casa, le palestre e gli auditorium potranno essere messi a disposizione delle associazioni per svolgere le iniziative rivolte al quartiere. Ausiliari da impiegare, in questo periodo di contagi, per la misurazione della temperatura prima dello svolgimento di eventi pubblici.
In giro nei parchi e nei giardini per invitare i giovani ad avere rispetto delle aree verdi e degli arredi, in modo da scoraggiare gli atti vandalici. Negli archivi anche del Tribunale - che ha chiesto al Comune personale aggiuntivo rispetto a quello già in servizio - per la catalogazione delle pratiche. Sono alcune delle mansioni che i cittadini titolari del reddito di cittadinanza (RdC) - una misura di contrasto alla povertà e un sostegno economico finalizzato però al reinserimento dei beneficiari nel mondo del lavoro e all’inclusione sociale - potranno svolgere nei prossimi mesi.
La giunta Decaro approva la delibera che va letta come un atto di indirizzo indispensabile per dare avvio ai Progetti utili alla collettività (Puc), strettamente collegati a questa tipologia di sussidio. Chi percepisce il reddito di cittadinanza si impegna a partecipare a questi progetti che saranno attivati sia dal Comune sia dalle cooperative del terzo settore.
È bene precisare: queste persone che porteranno il proprio contributo, in base alle capacità e alle competenze di ciascuno negli ambiti culturale, sociale, artistico, ambientale, formativo e di tutela dei beni comuni, non si andranno a sostituire ai dipendenti pubblici o di aziende private con contratti a tempo indeterminato o part-time. Si tratta di mansioni che saranno assegnate all’interno dei confini dei Puc.
La chiamata non sarà rivolta a tutti i 5mila cittadini baresi che percepiscono il reddito di cittadinanza, ma a coloro che sono in condizione di svolgere un lavoro, seppur per un massimo di 16 ore alla settimana (il minimo è di 8 ore).
«Intendiamo avvalerci della collaborazione degli specialisti di Porta Futuro, il job centre del Comune - spiega Eugenio Di Sciascio, assessore alle Politiche attive del lavoro - per fare una prima scrematura dei candidati: gli idonei saranno in seguito sottoposti ai colloqui di selezione per individuare i profili professionali più idonei a ricoprire una determinata mansione. I Puc, che stiamo programmando da tempo, hanno subito una battuta d’arresto a causa della catena di contagi e del successivo lockdown. Ora siamo in grado di ripartire. Dobbiamo progettare una serie di iniziative che possano rappresentare un’opportunità di formazione e di inclusione per i disoccupati. Dell’esercito dei 5mila fanno parte anche i laureati che aspettano che venga offerta loro un’occasione per affrancarsi dai sussidi».
I progetti che saranno messi a punto potranno avere la firma del Comune oppure di altri soggetti: in questo caso saranno sottoposti al giudizio dell’amministrazione comunale. «Il Comune di Bari - dice l’assessore - è una delle prima realtà ad avviare questo secondo livello della misura».
Le attività previste nell’ambito dei progetti non sono in alcun modo assimilabili al lavoro subordinato o parasubordinato o autonomo. Il progetto prevede l’organizzazione di attività da parte dei Comuni, e degli altri soggetti individuati dalla normativa, che non siano sostitutive di quelle ordinarie e riguardanti sia nuove attività sia il potenziamento di quelle esistenti. I progetti devono partire dai bisogni della collettività, devono prevedere occasioni di autodeterminazione e di crescita dei beneficiari in base alle competenze individuali. Le attività previste dai progetti possono avere differenti durate, a seconda delle caratteristiche e degli obiettivi dei progetti stessi. Fra i Puc rientrano l’organizzazione di attività turistiche (ambito culturale); la radiodiffusione sonora a carattere comunitario (ambito culturale); le prestazioni sanitarie e sociosanitarie, la cooperazione allo sviluppo, l’agricoltura sociale e la tutela dei diritti (ambito sociale); la protezione civile (ambito ambientale); la promozione della cultura della legalità e della non violenza (ambito formativo); le attività sportive e dilettantistiche (ambito formativo).