Disservizi

Bari, all’Agenzia delle entrate la tecnologia non basta: «Servizi online, ma la gente si mette in fila dalle 6»

Flavio campanella (foto Luca Turi)

Centinaia di utenti nella sede barese e mantenere il distanziamento non è facile

Bari - La Gazzetta, nell’edizione di sabato scorso, ha riportato la denuncia degli utenti, in fila per ore (sotto il sole) all’esterno degli uffici dell’Agenzia delle entrate in via Amendola («fate un pezzo. È scandaloso quello che succede qui»). A distanza di cinque giorni, il numero di persone in attesa è ancora rilevante, così come le gocce di sudore grondanti dal viso di individui giovani e anziani. Ma, rispetto alla scorsa settimana, anche in conseguenza del resoconto sulle nostre pagine, la direzione dell’Agenzia è corsa ai ripari (gli sportelli nel pomeriggio continuano però a restare chiusi), come peraltro sollecitato, già da una decina di giorni, dalle organizzazioni sindacali.

La riduzione dei servizi in presenza (la maggior parte dei dipendenti è in telelavoro), l’ignoranza della cittadinanza, ancora diffusa, riguardo alle potenzialità telematiche e l’attuazione delle norme per evitare gli assembramenti al front office (ma non mancano e all'esterno dei locali la coda resta...) hanno generato un affollamento quotidiano segnalato peraltro agli inizi del mese dalla Cgil Funzione Pubblica con una nota, a firma di Dario Capozzi Orsini, segretario dell’area metropolitana, nella quale si chiedeva un incontro poi avvenuto lunedì scorso tra i delegati, Giuseppe Tamma e Francesco Crocitto, e i dirigenti Michele Gammarota e Maria Rosaria Cataldi, rispettivamente, direttore provinciale dell’Agenzia e responsabile dell’Ufficio Territoriale di Bari

«In discussione - spiegano i sindacalisti - c’era proprio il funzionamento del front office, sebbene abbiamo verificato, oltre all’andamento dei servizi all’utenza, anche l’aderenza alle norme anti-Covid, peraltro rispettate dai lavoratori. Dal confronto è emerso che l’utilizzo dei canali telematici, in questa fase, è raddoppiato mentre sono diminuiti gli accessi in presenza negli uffici. Il numero degli sportelli, dunque, sarebbe tarato in base all’afflusso. Evidentemente, però, non è sufficiente, come da noi segnalato. Per questo abbiamo proposto di potenziare l’on line predisponendo però una campagna informativa per indurre i contribuenti a preferire l’interazione telematica».

Replica La replica è tutta nelle parole di Michele Andriola, direttore regionale dell’Agenzia delle entrate, messe nero su bianco in un comunicato inviato alla Gazzetta. «In questo periodo emergenziale, l’afflusso dei cittadini agli uffici è organizzato in maniera tale da tutelare la salute degli stessi e dei lavoratori, evitando, tra l’altro, gli assembramenti. L’Agenzia delle entrate e le organizzazioni sindacali sono impegnate a garantire il progressivo funzionamento a regime degli uffici e il contestuale rafforzamento delle misure anti-contagio. Al fine di ridurre quanto più possibile i disagi, come quello evidenziato, si invitano i cittadini all’utilizzo dei canali telematici per la richiesta dei servizi. Abbiamo, infatti, semplificato le procedure per richiedere, anche tramite e-mail o pec, alcuni servizi che normalmente sono erogati presso gli sportelli degli uffici territoriali. In via generale, il cittadino per avere un servizio presenta appunto la richiesta via e-mail, pec o tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate e allega la documentazione necessaria, indicando i propri riferimenti per gli eventuali contatti successivi (così come descritto nella guida pubblicata all’indirizzo https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/i-servizi-agili-dell-agenzia-delle-entrate - n.d.r.) oppure per ricevere assistenza contatta telefonicamente l’ufficio ai recapiti telefonici dedicati (https://puglia.agenziaentrate.it/?id=2901)».

(foto Luca Turi)

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