VIOLENZA
Mola, massacra di botte in hotel la findanzata: arrestato fasanese
I militari, intervenuti su segnalazione, hanno portato via il 27enne. Ad innescare la spirale di violenza, sarebbe stato un attacco di gelosia
MOLA DI BARI - Ha massacrato di botte la fidanzata con cui stava trascorrendo un fine settimana in un hotel di Mola di Bari.
La 36enne napoletana si è “salvata” grazie al fatto che le sue urla hanno attirato l’attenzione degli altri ospiti dell’albergo, che hanno chiamato i carabinieri. L’sos è stato raccolto dai militari dell’Arma della compagnia di Monopoli. I carabinieri si sono precipitati in albergo e hanno arrestato in flagranza di reato un 27enne fasanese. Il giovane, di cui gli investigatori non hanno reso note le generalità, dopo l’arresto è stato condotto nel carcere di Bari. È accusato di lesioni personali – la 36enne napoletana ha riportato ferite che i medici hanno giudicato guaribili in trenta giorni – e sequestro di persona.
Stando a quello che hanno potuto accertare i carabinieri, ad innescare la spirale di violenza da parte del 27enne fasanese nei confronti della sua fidanzata sarebbe stato un attacco di gelosia. Fatto sta che il giovane che, peraltro, non è nuovo a fatti del genere, ha perso il controllo e ha iniziato a colpire con schiaffi e pugni la sua compagna. È andato giù davvero duro, tant’è che gli ha anche fratturato il setto nasale. Le urla della giovane campana sono state provvidenziali: gli altri ospiti dell’albergo le hanno sentite e immediatamente hanno telefonato al 112, sollecitando l’intervento dei carabinieri.
Il 27enne fasanese non è, per l’appunto, alla sua prima di questo genere. Nel novembre dell’anno scorso ha fatto praticamente la stessa cosa in un B&B ubicato a Fasano. Dopo aver dato appuntamento alla sua compagna in una struttura ricettiva ubicata alla periferia della città, il 27enne fasanese ha subito messo in chiaro le sue reali intenzioni: ha iniziato, infatti, a colpirla al volto con scariche di pugni e l’ha anche minacciata con un coltello da cucina. Questo perché la donna gli ha detto che aveva intenzione, proprio in considerazione dei suoi sempre più frequenti raptus di violenza, di lasciarlo. Le percosse sono andate avanti praticamente per tutta la notte. Il giorno dopo, quando finalmente il giovane si è addormentato, la sua compagna ha preso il cellulare, che il suo fidanzato le aveva sequestrato, e lo ha usato per mettersi in contatto con i carabinieri, che lo hanno arrestato. In quel frangente il giovane è finito ai domiciliari.