Molfetta - La solidarietà a Molfetta non ha limiti né confini. Nemmeno l’oceano, che geograficamente separa i due continenti, riesce ad arrestare l’amore scandito da un cuore rosso tra Molfetta e i suoi emigranti all’estero.
Come ormai è noto, nel New Jersey la comunità di molfettesi è divenuta negli anni importante per lo sviluppo stesso di quello Stato. A Little Ferry il primo cittadino parla molfettese perché i suoi genitori lo sono. Si chiama Mauro Raguseo, legatissimo alla sua città di origine, che in più di un’occasione ha visitato.
L’emergenza coronavirus non ha assolutamente risparmiato il New Jersey e la città che egli stesso guida, ed ecco che da Molfetta è partita un’iniziativa che ha quasi dell’incredibile: un pacco di mascherine donate da Paola T. Moda e dal Gruppo Stile De Virgilio, per volontà dell’Associazione molfettesi nel mondo e del sindaco Tommaso Minervini, ha varcato l’Atlantico ed è giunto proprio a Little Ferry.
Le mascherine del Gruppo De Virglio, lavabili, recano l’ormai celebre arcobaleno (che in Italia assume il significato di pace e speranza) e soprattutto un cuore rosso, ormai simbolo di amore tra gli emigranti nel New Jersey e la madrepatria, cioè Molfetta.
«Non possiamo che essere contenti e soddisfatti dell’arrivo delle mascherine prodotte a Molfetta proprio lì dove vivono i nostri concittadini - ha commentato Angela Amato, presidente dell’Associazione molfettesi nel mondo - in quanto, da quello che il primo cittadino di Little Ferry ci ha riferito, mancavano dispositivi di protezione soprattutto per il personale sanitario in prima linea per l’emergenza. Anche il sindaco Mauro Raguseo ne era sprovvisto, tanto da limitare i suoi spostamenti. Donando delle mascherine lavabili - rimarca la Amato - abbiamo contribuito a risolvere un bel problema».
Tommaso Minervini e Mauro Raguseo, qualche giorno fa, si sono a lungo confrontati nel corso di una videochiamata. «Carissimo Mauro - scrive Angela Amato in una lettera inviata al sindaco di Little Ferry -, a volte gli avvenimenti si combinano in modo strano e ti convincono che non siano casuali ma che ci sia una regia, più grande e più potente di noi umani. Qualche giorno fa, leggevo commossa i tuoi appelli ai cittadini di Little Ferry da cui traspariva tutta la tua preoccupazione e, tuttavia, la netta percezione che, nella straordinaria e drammatica emergenza, tu avessi ben salde nelle mani le redini dell’organizzazione della tua comunità. Queste mascherine - ha proseguito la presidente dell’Associazione molfettesi nel mondo - vogliono essere il segno della nostra vicinanza a una comunità cui sentiamo di appartenere».