BARI - Sono ben 64 i posti aggiuntivi nelle strutture di accoglienza del Welfare comunale. L’ampliamento è stato deciso d’urgenza, con una ordinanza sindacale, visto il peggiorare delle situazioni meteo, con le temperature precipitate nelle ultime ore. I 64 posti vengono predisposti in queste ore negli stessi centri attivi nell’ambito del Piano cittadino di emergenza freddo condiviso dall’assessorato al Wefare con la rete cittadina di associazioni ed enti di supporto ai servizi sociali.
Qui diseguito i presìdi che hanno manifestato la possibilità ad ampliare il numero dei posti letto.
Centro di accoglienza notturna Andromeda, corso Alcide de Gasperi 320/A - 20 posti (15 uomini e 5 donne).
Casa di comunità, gestita a Gravina dalla cooperativa «Feel at Home», nelle due strutture di via Reggio Calabria e di via Marconi - 3 posti (1 uomo e 2 donne).
Casa di comunità semiresidenziale «Don Vito Diana», via dei Mille 34, gestita dalla cooperativa sociale Equal time onlus: 16 posti.
Casa di comunità, strada Marzano, gestita dalla coop Help - 22 posti.
Casa di comunità gestita a Turi dall’associazione Albatros - 3 posti.
Il monitoraggio dell’unità di strada - «L’impegno dell’assessorato e della rete territoriale continua senza sosta e in maniera coordinata per tutto il periodo di festività - commenta l’assessora al Welfare Francesca Bottalico - specialmente nelle giornate più fredde previste nei prossimi giorni. In base all’ultimo monitoraggio realizzato il 17 dicembre dalle unità di strada, abbiamo rilevato l’arrivo, e quindi il bisogno di assistenza, di altre 22 persone che si aggiungono alle 400 complessivamente ospitate, di cui 289 accolte solo nei presidi riservati ai senza dimora».
e il decreto salvini? Francesca Bottalico spiega inoltre che il Comune, «nonostante quanto previsto dal decreto Salvini, non dimetterà nessun titolare di permesso di soggiorno per motivi umanitari attualmente presente nel nuovo sistema di protezione internazionale. Certo, la situazione è molto delicata e rischia di peggiorare anche a causa dell’aumento delle povertà. Ad ogni modo la rete del Welfare continuerà ad investire per potenziare i servizi di accoglienza e a sostegno delle povertà estreme, e a supportare progetti che permettano a tanti di intraprendere un percorso di autonomia, anche attraverso il co-housing abitativo e l’inserimento lavorativo».
Gli orari e le deroghe - L’ordinanza dispone che i gestori dei centri di accoglienza notturna e delle case di comunità semiresidenziali garantiscano l’apertura delle strutture dalle 20 alle 8 e che, in caso di nevicate, l’apertura venga garantita tutto il giorno. In deroga a quanto previsto dal disciplinare di gestione dei servizi di accoglienza a bassa soglia, inoltre, le persone senza dimora potranno permanere nelle strutture per un periodo superiore a 270 giorni, e comunque non oltre il prossimo 15 marzo, mentre coloro che vi accederanno dalla data di entrata in vigore dell’ordinanza fino al 15 marzo potranno restarvi per 20 giorni al massimo, salva la possibilità di trovare posto in altra struttura alla scadenza del termine di permanenza in modo da attivare un ricambio di utenti sui posti aggiuntivi.
L’emergenza - In caso di emergenza, la Polizia municipale affiancherà il Pronto intervento sociale, ove necessario, per le operazioni di identificazione dei senza dimora che saranno inseriti nel centro di accoglienza notturna Andromeda e nella casa di comunità semiresidenziale Don Vito Diana.