Trasporti
Bari, l’ira dei pendolari per i bus: «Su Fal e Sud Est viaggi in piedi»
Protesta per i disagi sulle linee con Martina Franca e Palo
BARI - La protesta stavolta arriva dai pendolari della linea Martina Franca-Bari (e viceversa). Ogni giorno centinaia di persone, soprattutto studenti e lavoratori, scendono (e poi risalgono) dalla valle d'Itria verso il capoluogo pugliese utilizzando il servizio di trasporto delle Ferrovie del Sud Est. Coloro i quali sono utilizzatori abituali sanno bene che la tratta in questione è quella su cui, a un certo punto, insiste anche la Putignano-Bari (via Conversano), il segmento per il quale, a causa dei lavori di ammodernamento ferroviario, circolano pure i bus sostitutivi. Senonché, a parte i disagi sopportati dai viaggiatori che si spostano su gomma, anziché su rotaia (i convogli della Putignano-Bari via Casamassima già transitano invece su binari completamente rinnovati), la denuncia in questo caso arriva da monte, cioè dal confine tra la provincia di Taranto e il Barese.
«Il problema - afferma Cosimo Brigida, 52 anni, che da nove anni è solito raggiungere via Amendola da Martina Franca - è strutturale. II bus delle 6.15 (Martina-Locorotondo-Alberobello-Putignano-Turi-Bari, ndr), con arrivo in largo Ciaia alle 7.55, si riempie sempre nel tratto tra Martina e Putignano, costringendo quotidianamente tanti utenti a viaggiare in piedi per un periodo di tempo che può arrivare fino a un’ora, visto che spesso il mezzo è stracolmo già da Locorotondo. È il caso di stamattina (ieri, ndr). Non capisco perché l'azienda non provveda a un potenziamento dopo che in tanti hanno già denunciato disagi e chiesto una soluzione».
CACCIA AL POSTO A SEDERE Secondo una parte dei passeggeri, la qualità del servizio è calata negli ultimi anni. Quando poi, aperto il cantiere ferroviario sulla Putignano-Bari (si procede secondo il cronoprogramma stabilito, tengono a ribadire dalle Sud Est, ndr), il flusso si è spostato maggiormente verso i bus, con un aumento considerevole delle presenze, nemmeno i mezzi ulteriori sono evidentemente riusciti a garantire l'efficienza agognata. Del resto, se qualcuno decidesse di partire da Martina (sempre alle 6,15) con il treno, cambiando poi a Putignano, dove è inevitabile salire sul pullman (fino alla conclusione dei lavori, prevista nel dicembre del 2020), arriverebbe in città non prima delle 8,30 (il convoglio giunge infatti a Putignano alle 7,09; da qui, dopo venti minuti di attesa, si prosegue col bus verso Bari). Insomma, la caccia al posto della linea diretta (minori disagi e molti più posti a disposizione ci sono invece per i viaggiatori che da Martina arrivano in largo Sorrentino partendo alle 5, alle 8,30 oppure alle 15 o alle 17) è inderogabile per chi ha orari di lavoro senza flessibilità, anche quando giunge il momento del viaggio di ritorno: assembramenti si registrano già sul bus delle 14.10 in largo Ciaia (arrivo a Martina alle 15,50), ma è nulla rispetto a quanto accade in serata in largo Sorrentino, dove sono previste le corse delle 18 e delle 19 (ce n'è anche un'ultima alle 22.50). «C'è il tutto esaurito - spiega Brigida - già al capolinea. Tanto è vero che, almeno fino a Turi, si è costretti a stare in piedi. Via Amendola, a quell'ora, è il punto più critico. Accade anche che il conducente, anche giustamente, non consenta a qualcuno di salire, vista la mancanza assoluta di spazio. È successo recentemente anche a una mia conoscente. Il giovedì, poi, non ne parliamo: intanto, per molti è giornata di rientro, e quindi si torna a casa dopo le 17; inoltre, è il giorno in cui si riversano dalla provincia le badanti dell'Est Europa. La scorsa settimana ho chiesto un passaggio a un collega per prendere il pullman dall'Estramurale Capruzzi. Se fossi rimasto alla fermata dell'Executive Center avrei rischiato di saltare la corsa oppure di farmi tutto il percorso in piedi».
LA CORSA DELLE 18 Un quarto d’ora prima delle 18, in largo Sorrentino i pendolari sono pronti a salire sul bus. Titolo di viaggio in mano (il biglietto costa 5 euro; in molti però hanno l'abbonamento: 88,20 euro per quello mensile) riescono ad accomodarsi in uno dei 60 posti a disposizione. Al momento della partenza, però, è già tutto esaurito, tanto che i ritardatari sono costretti ad arrangiarsi. «Io - afferma Samantha Mirizzi, 20 anni, studentessa di Architettura - ho fatto come molti altri: sono venuta a piedi dal Campus per poter viaggiare comoda». Le fa eco la 25enne Graziana Petrelli, al quinto anno di Ingegneria civile. Anche lei proviene dal Politecnico ed è diretta a Putignano. «Aspettare in via Omodeo oppure in via Amendola - dice - significa essere certi di non trovare posto a sedere». Giorgia Ivone, 20 anni, studia Psicologia all’Ateneo. Per lei è dunque più facile raggiungere largo Sorrentino. «A volte, quando non c’è più capienza, capita ci siano discussioni - ricorda - tra l’autista e i passeggeri. Tempo fa una signora ha preteso e ottenuto l’arrivo di un altro mezzo». Di lunedì le seccature sono contenute: all’arrivo in via Amendola sale un altro gruppo. Una quindicina di persone si mette in fila, qualcuno si poggia allo schienale. Perlomeno la sovrabbondanza è scongiurata (non è possibile superare il limite di 22 viaggiatori in piedi). «Per venire incontro alla crescente domanda di mobilità della Valle d’Itria - precisa Ferrovie del Sud Est - quest’anno è stata potenziata l’offerta da e per Bari. In particolare, sono passate da sei a dodici le corse tra Martina Franca e Bari e da due a sei quelle tra Bari e Noci. Inoltre, è stata confermata l’offerta integrativa di sei bus fra Putignano e Bari con fermate ad Alberobello, Turi e Noci. Questa riorganizzazione dell’offerta garantisce una migliore distribuzione dei viaggiatori riducendo significativamente le situazioni di affollamento che, pur non mettendo mai in discussione la sicurezza, influiscono sulla qualità del viaggio. Vero è che si sta registrando un sensibile incremento dell’utenza, tanto che FSE sta monitorando l’afflusso dei passeggeri al fine di valutare ulteriori interventi migliorativi dei servizi offerti. Ricordiamo comunque che, oltre ai collegamenti diretti in bus Martina Franca-Bari, c’è anche la possibilità di effettuare il viaggio in treno con cambio a Putignano (linea via Casamassima) che rappresenta un’ ulteriore soluzione di trasporto a disposizione dei viaggiatori».