A settembre 2016, poco dopo la strage sulla tratta Andria-Corato della Ferrotramviaria, l’Agenzia per la sicurezza ferroviaria ha imposto il limite di 50 km l’ora su tutte le reti private non dotate del sistema Scmt. Tra queste c’è anche Ferrovie Sud-Est, che lunedì 26 attiverà il sistema elettronico di controllo installato sulla linea Bari-Putignano «via Casamassima». Una spesa di 40 milioni di euro di fondi pubblici che, però, dal punto di vista dei tempi di percorrenza è praticamente inutile.
Il collegamento da Bari a Putignano impiegherà infatti un’ora e 20 minuti (contro l’attuale ora e mezza) per percorrere 52 km. Quaranta milioni di euro spesi per risparmiare appena 10 minuti. Questo perché anche se i nuovi convogli elettrici polacchi in uso sulla linea hanno una velocità massima di 120 km l’ora, in pratica non potranno superare gli 85 km l’ora. Perché? Perché ci si è resi conto che quella vecchia linea a singolo binario, che attraversa due quartieri di Bari passando in mezzo ai palazzi, non è fisicamente in grado di supportare velocità maggiori ad esempio per via dei raggi di curvatura e delle sagome: tra Carbonara e Ceglie, in particolare, non si potranno superare i 65 km l’ora.
La messa in esercizio di Smct è prevista dunque lunedì prossimo. Da oggi e fino al 24 saranno effettuati treni di prova: per questo la linea è stata chiusa spostando tutto il traffico sui bus. Nel nuovo orario (i biglietti sono già in vendita) è stato inserito il cadenzamento (i treni in partenza da Bari centrale partono tutti ai minuti 21 e 51 di ciascuna ora) con un lieve aumento delle frequenze, ed è stata soppressa la fermata di S. Pietro Piturno (l’unica della linea ad essere stata ammodernata con illuminazione a led: soldi buttati in tipico stile Sud-Est). Ad agosto 2020, quando annunciò il debutto del sistema Scmt sui primi 12 km della linea, tra Mungivacca e Adelfia, il management delle Sud-Est aveva garantito che il controllo elettronico della marcia dei treni sarebbe entrato in esercizio «entro la fine dell’anno» e che avrebbe consentito di «percorrere in appena un’ora la linea da Putignano a Bari Centrale (via Casamassima)». E dunque, oltre ad altri quattro mesi di ritardo (l’appalto, lanciato nel 2017, avrebbe dovuto concludersi nel 2019), è spuntata anche la sorpresa della velocità.
Il risultato è che se qualcuno dal 26 aprile volesse utilizzare un treno Sud-Est per andare da Bari centrale a Martina Franca, impiegherebbe la bellezza di 2 ore e 32 minuti. Questo perché la tratta tra Putignano e Martina, il cui tracciato è uno dei più belli d’Europa (i saliscendi attraverso la Valle d’Itria), non solo è ancora priva di Scmt ma - pur essendo stati installati i nuovi binari - non si possono ancora utilizzare i treni elettrici: i cavi sono stati rubati e devono essere sostituiti. Altri fondi pubblici buttati via.
Va comunque detto che l’installazione di Scmt migliora notevolmente la sicurezza, perché consente - ad esempio - il controllo automatico dei passaggi a livello, eliminando le battute di arresto: il treno non deve più attraversare l’intersezione a passo d’uomo, perché il sistema è in grado di verificare la regolare chiusura delle sbarre o di fermare il convoglio in caso di problemi. Una novità importante, che però non risolve il problema: con tempi di percorrenza così lunghi il treno resta poco concorrenziale rispetto all’auto privata e certamente non potrà essere utilizzato a fini turistici.
Nel frattempo vanno avanti i lavori sull’altra linea dell’anello di Bari, quella da Bari a Putignano via Conversano, chiusa da giugno 2019 per l’ammodernamento della linea che prevede anche un parziale raddoppio oltre che l’installazione di Scmt e l’eliminazione dei passaggi a livello. Il termine degli interventi era previsto alla fine dello scorso anno ma è slittato - se tutto andrà bene - al 2022, a quanto sembra per via dell’emergenza covid. È possibile però che entro l’anno venga aperto il primo binario.