Ecco la lettera che la mamma della piccola Rosalba ha voluto pubblicare sulle pagine della Gazzetta del Mezzogiorno:
«Infinitamente grazie! Ogni genitore all’inizio dell’estate si appresta a programmare le vacanze, sfrozandosi di fare in modo che i propri figli possano divertirsi il più possibile.
Si sa ci nutriamo dei loro sorrisi!
Ma mai nessuno si aspetterebbe che, da un momento all’altro, la vita di quel figlio, tanto atteso e tanto amato, possa ritrovarsi appesa a un filo.
E poi perché? Per quale causa?
Una mozzarellina? Un pezzo d’anguria?
A me sa ancora di assurdo!
Rosalba a soli due anni si è ritrovata a lottare contro un batterio ("escherichia coli", mutato in Seu, sindrome emolitico-uremica) molto aggressivo che in pochissime ore l’ha ridotta in fin di vita.
Quelle parole risuonano ancora forte nella testa: "Preparatevi al peggio, la malattia della bambina è in fase cronica".
Mentre i medici della Rianimazione e delle Nefrologia dell’ospedale "Giovanni XXIII" di Bari (dottori Milella e Giordano e rispettive équipe) pronunciavano quelle parole, noi li guardavamo negli occhi e non vedevamo solo medici ma genitori, uomini e donne che stavano vivendo assieme a noi tutto quel dramma, quel grande dolore, ma nonostante la situazione fosse disperata non hanno mollato, non hanno mai smesso di credere che a quella luce in fondo al tunnel si deve provare ad arrivare.
"La situazione è critica ma Rosalba c’è e noi non possiamo mollare" ci dicevano. Noi oggi possiamo solo dirgli infinitamente grazie.
Grazie per non aver mai smesso di "massaggiare" il cuore di nostra figlia durante i due arresti cardiaci, per avere eseguito un protocollo così complicato in maniera così professionale e grazie per aver tenuto la mano alla mia bambina quando io, sua madre, non potevo farlo.
La strada per la ripresa di Rosalba è ancora lunga.
Ma adesso noi, grazie a voi medici dell’Ospedale Pediatrico, possiamo ancora lottare.
Grazie di cuore alla dottoressa Lippolis (la psicologa) per averci ascoltati e supportati in questo cammino.
Grazie a tutti voi che assieme a noi avete ininterrottamente pregato e supplicato la guarigione di Rosalba. Sono sicura che lassù qualcuno ci ha ascoltati».