In merito ai casi di assenteismo all'Ospedale San Giacomo di Monopoli (Ba), per cui questa mattina sono state arrestate 13 persone, si è espresso anche il direttore generale della Asl di Bari, dr. Antonio Sanguedolce:
«Dopo il caso dell’ospedale di Molfetta, questa mattina 33 persone che svolgono la propria attività lavorativa nell’ospedale di Monopoli sono indagate dalla Procura di Bari per truffa aggravata ai danni dello Stato, false attestazioni e certificazioni sulla propria presenza in servizio. Tra gli indagati ci sono anche alcuni Direttori Responsabili di Unità Operative (UU. OO.) dell’Ospedale di Monopoli; alcune sedute operatorie sono state rinviate a breve per mancanza di medici, ma allo stesso tempo le stesse sale operatorie sono state utilizzate per altri interventi chirurgici. Pertanto, le sale operatorie oggi non sono ferme perché la Direzione Medica di Presidio con il supporto di altri Direttori di UU.OO. ha evitato il mancato utilizzo delle sale chirurgiche per intervenire su altri pazienti urgenti.
La Direzione Generale ha offerto, e continuerà ad offrire, massima collaborazione alle Autorità Giudiziarie competenti, e assicura, come già fatto per i casi di Molfetta, la massima celerità nell’apertura dei procedimenti disciplinari previsti per legge e nella sospensione cautelare dal servizio prevista dalla legge a carico di tutti coloro che hanno abusato della loro qualità di dipendenti pubblici. È doveroso rimarcare la circostanza che l’ASL di Bari da sempre ha regolamentato con circolari e disposizioni interne le procedure di corretta attestazione della presenza di servizio, e che le stesse regole sono inserite in numerosi atti aziendali.
L’ASL di Bari sanzionerà, per il tramite dell’autonomo ufficio procedimenti disciplinari (UPD), anche in questo caso i dipendenti interessati dalla vicenda di che trattasi se i fatti contestati dalla procura di Bari dovessero essere confermati nelle modalità previste dalla legge. Una considerazione finale è importante farla: all’interno della ASL di Bari i regolamenti, le circolari interne e le disposizioni di servizio ci sono per offrire ai dipendenti le linee guida dei corretti comportamenti, ma è evidente che se le regole ci sono occorre fare appello all’etica che deve guidare ogni pubblico dipendente. Quindi auspico a tutti i dipendenti di osservare tali regole con la dovuta diligenza»