L'appello
Comune di Bari, Melini: «Su Cassa Prestanza intervenga la Procura». Decaro: «Sono bugie»
La richiesta è stata avanzata da alcuni ex dipendenti di Palazzo di Città
BARI - «Dopo tre anni di mie battaglie su Cassa Prestanza, dopo innumerevoli atti, rimasti sempre senza risposta, attraverso cui ho chiesto di avere gli estratti conti bancari, sempre negati, di avere risposte sul destino degli iscritti alla Cassa del Comune di Bari, ancora una volta sono vicina a loro ritenendo che il tempo sia scaduto, e che la giustizia ora debba essere fatta nelle aule dei tribunali». Lo afferma in una nota la consigliera comunale e candidato sindaco al Comune di Bari Irma Melini.
«Non ho presentato io direttamente l’esposto alla Procura per rispetto verso la giustizia penale - afferma riferendosi ad un esposto contro ignoti presentato da alcuni dipendenti ed ex dipendenti comunali - perché non voglio che la richiesta di intervento della Magistratura sia politicizzata, visto il mio ruolo di candidato sindaco. Ma il mio sostegno nei confronti dei dipendenti, in servizio e in pensione indistintamente, è totale. Ecco perché mi faccio promotrice di una raccolta firme per agevolarli ma soprattutto per dare visibilità a questa ingiustizia che si protrae da troppo tempo».
Ad oggi, si ricorda, ai pensionati iscritti a Cassa Prestanza del Comune di Bari viene negato il diritto alla liquidazione del premio di buonuscita come previsto da statuto stesso della Cassa, mentre nei confronti dei dipendenti in servizio - rappresentati in conferenza stampa da Giuditta Di Lascio, in servizio alla Polizia Locale del Comune di Bari - è stato disposto il blocco delle trattenute sugli stipendi (art. 3 dello statuto), sospeso dallo scorso novembre su iniziativa del Sindaco e Presidente della Cassa, senza che sia stata adottata alcuna decisione dal Consiglio comunale, organo preposto per Statuto, facendo diventare anch’essi, di fatto, dei «cessati», e mettendoli nella condizione di esigere quindi il maturato.
LA REPLICA DEL SINDACO DECARO - «Ancora una volta assisto, sulla vicenda della Cassa Prestanza, alla fiera delle bugie e delle furbizie. Candidati alle prossime elezioni comunali alla ricerca disperata di visibilità, non si stancano di speculare su un problema drammatico per i dipendenti comunali, convocando ben due conferenze stampa nello stesso giorno». Lo afferma il sindaco di Bari, Antonio Decaro, replicando alle conferenze stampa di alcuni rappresentanti dell’opposizione, tra cui il candidato sindaco Irma Melini, sul tema della Cassa Prestanza.
«Nel 2016 - rileva Decaro - ci è cascato addosso un problema, quello della Cassa prestanza, istituita nel 1924. Problema, per altro posto in modo dirompente dal gruppo del Movimento 5 stelle con un esposto alla procura della Corte dei conti».
Decaro sottolinea che «tutelare i dipendenti continua ad essere il mio unico obiettivo in questa vicenda», mentre «oggi in conferenza stampa hanno parlato persone che hanno ben altri obiettivi». «Da una parte - spiega - i politici che cercano qualche voto; dall’altra alcuni pensionati comunali, ex dipendenti che hanno già ottenuto quanto da loro versato alla Cassa, cioè circa 15.000 euro, e ne pretendono altri 30.000».
«Infatti - precisa il sindaco - lo Statuto attuale consente agli ex dipendenti di ottenere anche il 300% di quanto versato. Ma se la Cassa dovesse oggi pagare queste somme (a loro come agli altri pensionati) fallirebbe all’istante, con buona pace dei 1.229 dipendenti ancora in servizio che, ovviamente perderebbero tutto». «L'obiettivo - sottolinea Decaro - è quello di restituire le somme versate a tutti, nessuno escluso. A tutti nella stessa proporzione, a condizione di rispettare della legge».
Infine, Decaro annuncia che chiederà «sia convocata l'assemblea della Cassa di prestanza per parlare con tutti gli iscritti e presentare loro i risultati del lavoro che ho chiesto di predisporre a esperti e professionisti esterni all’amministrazione comunale». «Sulle risultanze di questo lavoro - conclude - chiederò all’assemblea di decidere, ricordando a tutti che le decisioni le prendono gli iscritti alla cassa e non l’amministrazione comunale».