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Bari, le ingegnere pagate meno dei loro colleghi maschi

 
Rita Schena

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Rita Schena

Politecnico di Bari, via Edoardo Orabona 4

Politecnico di Bari

Da dati Almalaurea è forte il divario retributivo di genere tra laureati del Politecnico

Martedì 27 Novembre 2018, 09:39

BARI - La violenza sulle donne può avere molte forme. Quella di un pugno in faccia, tirato con tanta forza da frantumare le ossa del viso o 300 euro in meno nella busta paga di una lavoratrice rispetto al collega maschio.

La cifra non è casuale ma emerge da alcuni dati Almalaurea che ha raccolto le indicazioni sulle retribuzioni mensili dei neolaureati al Politecnico di Bari.
Secondo le ultime elaborazioni su tutti i 2.031 laureati del 2017 (ingegneri delle diverse facoltà e architetti) alle prese con incarichi lavorativi ad un anno dal conseguimento del titolo di studi, la retribuzione media mensile è di 1.096 euro per gli uomini e 796 euro per le donne. Trecento euro netti di differenza, che su uno stipendio di circa mille euro rappresenta quasi il 30%. La forbice percentuale è più ampia nei laureati di primo livello, con gli uomini che spuntano stipendi mensili da 908 euro e le donne 543 (la differenza è di 365); mentre tende ad assottigliarsi per chi ha conseguito la laurea magistrale (1.265 euro per gli uomini e 1.020 per le donne, con una differenza di 245).

È il «gender pay gap» definito «Il più grande furto della storia» dalle Nazioni Unite, secondo cui «non esiste un solo settore o Paese al mondo dove non ci sia e dove le donne abbiano le stesse retribuzioni degli uomini». La differenza del «gender gap» è calcolata tra i salari medi di uomini e donne espressi in percentuale rispetto al salario maschile e viene analizzata prendendo come dato di partenza la retribuzione lorda oraria riconosciuta ad un uomo ed ad una donna a parità di incarico svolto.
Nel caso dei dati riferiti ai laureati del Politecnico visti nel loro complesso, ingegneri ed architetti insieme, la differenza contributiva è molto evidente, ma in linea con dati simili, se non peggiori, che riguardano i laureati dell'Università di Bari (anche in questo caso analizzati nel complesso di tutte le facoltà): su 7.341 laureati del 2017, ad un anno dal titolo di studio, Almalaurea riporta che meno della metà ha un impiego (il 47,7%), con gli uomini che guadagnano in media 1.151 euro e le donne 798 (per una differenza di 353 euro mensili).
Tornando invece ai dati del Politecnico i numeri mostrano delle sorprese, se si fa una ricerca più approfondita per i differenti titoli di studio. Si scopre così che la differenza contributiva è più evidente tra gli ingegneri civili, ambientali ed edili, tende ad abbassarsi tra gli architetti e gli ingegneri meccanici, mentre si ribalta addirittura tra i laureati in ingegneria informatica ed elettrica.

Dando parola ai numeri: un ingegnere edile o civile maschio guadagna in media 982 euro a fronte di una collega donna che spunta solo 566 euro al mese (400 euro in meno); tra gli ingegneri meccanici questa forbice diventa di circa 110 euro, tra gli architetti 130: si ribalta tra i laureati in ingegneria informatica ed elettrica dove le donne spuntano in media uno stipendio di 1.208 euro e gli uomini 1.147. In questo ultimo caso la differenza è nulla tra laureati di primo livello (uomini o donne hanno una retribuzione mensile di circa 930 euro), ma si amplia a favore delle donne se a lavorare sono laureati di ciclo magistrale: le donne guadagnano 1.459 euro e gli uomini solo 1.314.
Si potrebbe ipotizzare che dopo facoltà più tradizionalmente «maschili» come ingegneria edile-civile, dove si lavora su cantieri o comunque in ambili più «mascolinizzati», le donne siano costrette ad accettare contratti part time o più flessibili rispetto ai colleghi maschi, mentre tra gli architetti o l'ambito informatico, dove la presenza femminile è preponderante, l'offerta contrattuale non fa differenza.

Certo è che il gap c'è e persiste anche a distanza di tempo. Sempre da dati Almalaurea raccolti tra laureati del Politecnico nel 2016, a tre anni dal titolo di studio, con una percentuale di occupati dell'84%, la differenza tra restribuzioni uomo-donna è sempre di circa 300 euro. Che sono quasi 4mila euro all'anno.
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Ad un anno dal titolo di laurea in ingegneria o architettura lo stipendio medio mensile è di 1.096 euro per gli uomini, 796 per le donne
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