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Palagiustizia Bari, la nuova sede sarà il palazzo «ex Telecom». Il Comune: «Via Nazariantz resta inagibile»

 
Redazione online

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Palagiustizia Bari, aggiudicata la gara per nuova sede: sarà il palazzo «ex Telecom»

Ex palazzo Telecom, Bari

A renderlo noto il ministero della Giustizia. «Che si faccia presto, molto presto, perché il tempo corre e la città non può continuare a rimanere priva della giustizia penale». È il commento del presidente della Camera Penale di Bari, Gaetano Sassanelli

Martedì 04 Settembre 2018, 15:48

18:52

BARI - Questa mattina, la Direzione Generale delle Risorse Materiali e delle Tecnologie del Ministero della Giustizia ha provveduto ad aggiudicare la gara per la locazione dell’immobile da destinare a sede degli uffici del Tribunale e della Procura della Repubblica di Bari. L’aggiudicazione è andata alla Nova Re SiiQ S.p.A, per l’immobile sito in Bari, viale Saverio Dioguardi 1 (palazzo «ex Telecom»). Ai fini della stipula del contratto di locazione sono stati avviati i normali controlli amministrativi e tecnici. Lo rende noto il ministero. 

LA NUOVA SEDE - Ha una superficie di circa 9.400 metri quadri distribuita su dieci piani, più un’area interrata per i parcheggi, la nuova sede scelta dal Ministero della Giustizia per ospitare gli uffici penali baresi, Procura e Tribunale. L’aggiudicazione della gara avviene a circa 100 giorni (era il 25 maggio) dall’avvio della indagine di mercato dopo la dichiarazione di inagibilità per rischio crollo del Palagiustizia di via Nazariantz (esteso su circa 14.000 metri quadri). Ed è la seconda scelta dopo che la prima aggiudicazione, caduta su un palazzo che ospitava tempo fa gli uffici Inpdap, è stata revocata. Dalla dichiarazione di inagibilità, la giustizia penale a Bari ha vissuto momenti critici con udienze nelle tende per circa un mese, poi la sospensione dei processi stabilita con un decreto legge (che scadrà il 30 settembre) e l’ordinanza di sgombero totale di via Nazariantz fissato per il 31 agosto, poi prorogato dal Comune di altri quattro mesi. Finalmente il 9 luglio il ministro Alfonso Bonafede annunciò, con un videomessaggio su Facebook, che la scelta ricadeva sul palazzo sede dell’ex Inpdap in via Oberdan, nel quartiere Japigia. Avvocati, magistrati e personale amministrativo subito evidenziarono una serie di criticità relative a quell'immobile, ambientali, di viabilità e traffico, di sicurezza. Il 14 agosto il Ministero ha comunicato che i controlli amministrativi avevano avuto «esito negativo», revocando l’aggiudicazione. Oggi la scelta ricade sull'altro immobile che era risultato urbanisticamente idoneo, l’ex palazzo Telecom al quartiere Poggiofranco di Bari, che tuttavia non dovrebbe essere disponibile prima di alcuni mesi.

IL COMUNE - Nonostante «la mitigazione delle condizioni del rischio strutturale», il Palagiustizia di via Nazariantz resta inagibile per rischio crollo. Lo spiega il Comune di Bari in una nota inviata al Ministero della Giustizia che nei giorni scorsi ha chiesto chiarimenti sulle ragioni a fondamento della proroga di quattro mesi concessa per lo sgombero dell’immobile. Il Ministero, cioè, chiedeva di capire se la proroga significasse una revoca, anche solo parziale, della inagibilità. Il Comune risponde che la proroga «amplia i tempi per un uso controllato dell’immobile - su richiesta della Procura e dell’Inail, ente proprietario - al fine di completare i trasferimenti presso altre sedi, contemperando esigenze di sicurezza con quelle di espletamento controllato delle funzioni giudiziarie», dal momento che a pochi giorni dallo sgombero inizialmente programmato, fissato per il 31 agosto, in via Nazariantz c'erano ancora «personale, attrezzature e documentazione», e ci sono ancora oggi.
Il Comune ribadisce, inoltre, che la decisione di concedere una proroga si è basata su una nuova perizia tecnica che ha «certificato la mitigazione delle condizioni di rischio» grazie all’alleggerimento dei piani superiori dai carichi pesanti, stabilendo comunque ulteriori «stringenti misure di sicurezza», come l’inibizione di un’intera ala dell’edificio. La proroga viene quindi definita un «intervento sussidiario" finalizzato a «non interrompere l’esercizio di attività costituzionalmente garantite», ferme restando le «responsabilità e competenze» esclusive del Ministero in materia di edilizia giudiziaria, che può «minimizzare ulteriormente l’esposizione al rischio contraendo i tempi per le attività di trasferimento di beni e personale presenti in via Nazariantz, allocando le funzioni giudiziarie in altra sede, adeguata allo scopo».

GLI AVVOCATI - «Che si faccia presto, molto presto, perché il tempo corre e la città non può continuare a rimanere priva della giustizia penale». È il commento del presidente della Camera Penale di Bari, Gaetano Sassanelli, alla notizia giunta dal Ministero dell’aggiudicazione all’ex palazzo Telecom, nel quartiere Poggiofranco di Bari, della gara per l'individuazione di un immobile in grado di ospitare tutti gli uffici penali dopo la dichiarazione di inagibilità del Palagiustizia di via Nazariantz per rischio crollo. «Tanto tuonò che piovve - dice Sassanelli - Indubbiamente portiamo a casa un eccellente risultato per il quale abbiamo fortemente combattuto in questi mesi. Ora bisogna solo sperare che tutto vada per il verso giusto e che non intervengano impugnazioni e sospensive conseguenti alla procedura ordinaria ostinatamente scelta dal Ministero, che ha già determinato l'inutile decorso di 3 mesi. Anche perché a questo periodo dovremo aggiungere quello necessario affinché l’immobile venga liberato ed adeguato». La Camera Penale, insieme con l’Ordine degli avvocati, ha aderito alla manifestazione organizzata domani in piazza De Nicola dall’Anm prima della Conferenza permanente (fissata alle 11) nella quale si discuterà dello sgombero di via Nazariantz, tuttora in corso. «Prendiamo atto dell’avvenuta aggiudicazione - dice Giovanni Stefanì, presidente dell’Ordine degli Avvocati - ma resta il problema del ritardo e quindi la protesta per il doppio trasloco che ci aspetta. A questo punto ci auguriamo tempi brevi, che si faccia presto per risolvere la drammatica situazione degli uffici e ridurre al minimo danni e disagi».

LE PAROLE DELL'ANM - «Il problema non è solo la prospettiva, ma l’attualità. Protestiamo per come è stata gestita la situazione emergenziale, che ci vede nell’assoluta impossibilità di amministrare la giustizia». Lo dichiara Michele Parisi, giudice del Tribunale di Bari e segretario della giunta distrettuale dell’Anm. Dopo l’annuncio del Ministero della scelta della nuova sede, l’ex palazzo Telecom, per gli uffici giudiziari baresi, Parisi spiega che «prendiamo atto della decisione che, tuttavia, non ha una prospettiva concreta». Nelle prossime settimane, spiega in sintesi il magistrato, dovranno iniziare, infatti, le notifiche dei processi ordinari - attualmente sospesi per legge - che dovrebbero riprendere a ottobre. Per fissare le udienze, però, è necessario sapere dove si dovranno celebrare e quindi conoscere i tempi del prossimo trasloco del Tribunale che è il secondo trasferimento, perché il primo è tuttora in corso verso l’ex sezione distaccata di Modugno. È lì che da ieri i giudici hanno preso possesso dei propri uffici, con scrivanie sommerse di monitor e tastiere di pc e scatoloni accatastati nei corridoi nel Tribunale in corso di allestimento ma già prossimo ad essere dismesso. Ancora più confusa, se possibile, sottolinea Parisi, la situazione della Procura, divisa tra via Brigata Regina (dove sono stati trasferiti alcuni magistrati, gli uffici centralizzati e le cancellerie) e Il palazzo inagibile di via Nazariantz dove sono ancora al lavoro i pubblici ministeri. "Ci stiamo aggrappando alla necessità di mandare avanti la macchina della Giustizia» commentano i pubblici ministeri, costretti da questa situazione in una «ridottissima capacità di rispondere alle esigenze del territorio».

LE DICHIARAZIONI DI SISTO - «Dopo l’aggiudicazione della gara per la locazione dell’immobile che diventerà sede degli uffici del Tribunale e della Procura di Bari, è doveroso concordare i passi successivi con gli operatori della giustizia nell’ambito di un tavolo tecnico permanente». Lo dichiara Francesco Paolo Sisto, deputato e coordinatore di Forza Italia per Bari e avvocato penalista, con riferimento all’annuncio da parte del Ministero della Giustizia della scelta della nuova sede per gli uffici giudiziari penali baresi nell’ex palazzo Telecom. «La certezza dei tempi e l’efficacia delle attività - dice Sisto - sono indispensabili per restituire ai cittadini baresi un’amministrazione della giustizia pienamente operativa e per consentire a chi lavora di farlo nelle migliori condizioni possibili».

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