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Altamura, black out all'ospedale
paura nel reparto dialisi

 
Onofrio Bruno

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Onofrio Bruno

Altamura, black out all'ospedale paura nel reparto dialisi

L'ospedale della Murgia

Sala dei generatori allagata: bloccati per 4 ore anche gli esami diagnostici

Mercoledì 15 Agosto 2018, 17:55

Per quattro ore l’Ospedale della Murgia si è fermato per un blocco nell’erogazione di energia elettrica. Ieri mattina un «black-out» interno ha provocato pesanti disservizi con la lunga sospensione delle prestazioni sanitarie. Le sale operatorie hanno continuato a funzionare, ma non il reparto di dialisi dove i pazienti hanno dovuto attendere a lungo prima della terapia salvavita. Un fatto che viene stigmatizzato come molto grave dall’Aned (Associazione nazionale emodializzati).

L’Ospedale della Murgia «Fabio Perinei», che ha sede tra Altamura e Gravina, è classificato nel piano regionale come centro di primo livello. Inaugurato nel 2014 ma progettato quasi venti anni prima, tuttora presenta alcune serie inefficienze e quanto avvenuto ieri la dice lunga. Non è stato il primo caso di un guasto così imponente, ma stavolta è stato molto complicato.

Il problema è dell’ospedale, più volte segnalato all’ufficio tecnico della Asl. Eppure si ripete.
Vediamo qual è il problema. L’energia elettrica arriva regolarmente. Quando piove, però, l’acqua s’infiltra nel locale degli impianti elettrici e manda tutto in tilt. Ciò avviene probabilmente a causa di qualche ostruzione che fa da diga al regolare deflusso dell’acqua, che trova questa «strada» diversa.
Almeno questo è avvenuto nelle precedenti circostanze, sia durante piogge violenti sia a distanza di giorni dagli eventi di maltempo.

E questa è ritenuta la causa anche dell’ulteriore fermo, nonostante la bella giornata di ieri.
L’impianto che eroga energia non è unico. Infatti sale operatorie, Utic (terapia coronarica) e Utir (rianimazione) - al primo piano - non sono state coinvolte nel «buio».

Ma in tutto il resto del gigante ospedaliero le attività sono state sospese, compresi Laboratorio Analisi e Radiodiagnostica. Tanta gente ha dovuto andare via senza fare prelievi o indagini sanitarie prenotate, perché attrezzature e computer erano spenti.
I momenti peggiori però, come già accennato, si sono vissuti presso la Nefrologia e Dialisi. Il primo turno di 15 pazienti di emodialisi ha dovuto aspettare dalle 8 alle 12. Il personale si è organizzato chiedendo la disponibilità ad altri centri, tra cui Grumo e Matera, poi tutto è stato ripristinato e l’emergenza è rientrata.

«La mancanza di corrente elettrica e il mancato funzionamento del gruppo elettrogeno hanno causato pericolo di vita ai dializzati, anche perché trattasi di intervallo lungo tra una dialisi e l’altra nonché in un periodo festivo. Si chiedono interventi immediati e risolutori definitivi per salvaguardare la vita e l’incolumità dei dializzati» protesta Tonino Santoro, responsabile dell’Aned di Altamura.
I pazienti di ieri avevano fatto la dialisi precedente il sabato, un intervallo lungo che non permetteva assolutamente di temporeggiare.

Un dializzato racconta la strana mattinata. «Siamo molto arrabbiati - spiega - perché sulla nostra pelle si è consumato un grande disservizio. Chi di dovere, deve porre rimedio subito, perché deve capire che la dialisi è una terapia che salva la vita, non si può rischiare che accada in questo ospedale. Alcuni di noi erano già pronti ad essere trasferiti a Grumo in ambulanza, poi è tornata la corrente. Abbiamo iniziato con ritardo, così come anche i turni successivi».

Da fonti ospedaliere si apprende che la situazione è stata difficoltosa ma tenuta «sotto controllo», senza rischi per la vita dei pazienti.
Resta però irrisolto il punto principale. Un inconveniente tecnico che appare di agevole risoluzione e che si ripete, ma sul quale non si interviene in modo efficace, mette a rischio un’intera struttura con tutto un seguito di ripercussioni, per non dire dei rischi per la vita dei pazienti più fragili. Ed espone oltretutto il personale ad organizzare prestazioni sanitarie in emergenza e a farsi carico delle legittime proteste dei cittadini utenti.

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