BARI - «A quegli uomini, a quei ragazzi che hanno lottato con le armi della conoscenza, delle idee, dei valori di pace e giustizia per costruire un Paese migliore, oggi rendiamo omaggio. Lo facciamo in un momento storico e politico segnato da rigurgiti fascisti e razzisti, dal prevalere della paura, dall’affermarsi degli egoismi». Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente dell’Anci, Antonio Decaro, oggi nel corso della cerimonia di commemorazione del 75/mo anniversario della strage di via Niccolò dell’Arca, nella quale, il 28 luglio 1943, persero la vita 20 persone e altre 50 rimasero ferite mentre sfilavano pacificamente in un corteo che andava ad accogliere gli antifascisti all’uscita del carcere, all’indomani della caduta del regime.
La cerimonia si è svolta a Bari, in piazza Umberto I, presso il monumento che ricorda le vittime della strage, i cui nomi sono incisi in pietre d’inciampo sull'asfalto della piazza.
Per Decaro, «onorare la memoria dell’antifascimo barese è il modo migliore che abbiamo per guardare con coraggio al futuro: un futuro - ha evidenziato - che garantisca pace e giustizia per tutti, che respinga le semplificazioni di un pensiero miope ed egoista e che sappia costruire nuovi modelli di convivenza, nel rispetto delle differenze e dei diritti fondamentali di tutti gli esseri umani».
Decaro ha sottolineato che «oggi salutiamo in maniera particolare Lidia Menapace, che è qui con noi, una delle voci più limpide dell’antifascismo italiano». «Insieme a lei - ha concluso - rivolgo idealmente un pensiero a Paolo Laterza, scomparso l’anno scorso, che è stato tra i testimoni dell’eccidio».