Ladisa conferma anche quest'anno il trend di crescita confermandosi una delle aziende leader della ristorazione che produce circa 23 milioni di pasti e dà lavoro a oltre 4mila persone. Il bilancio del 2017 dell'azienda barese si è chiuso con un fatturato di circa 120 milioni di euro, registrando un aumento del 24% della produzione rispetto all’anno 2016 e con un utile ante imposte di oltre 2 mln di euro. L’Ebitda adiusted si è attestato al 4,92%, in linea con le previsioni e in misura superiore al dato del 2016, mentre la posizione finanziaria netta (PFN) scende a 15,4 mln €. L’aumento a due cifre del valore della produzione pone Ladisa, per performance, ai primi posti nel settore che in Italia conta un volume d’affari di circa 6 miliardi di euro, per il 70% ripartito tra una ventina di big e la restante parte suddivisa tra numerose altre realtà imprenditoriali.
Il core business aziendale resta l’attività di ristorazione, che copre il 96% di fatturato nelle sue varie articolazioni di business: Scolastica, Militare, socio sanitaria, Ministeri, Aziende private, Bar e Punti ristoro (commerciale) e Altri enti pubblici. Punti di forza sono i segmenti della Scolastica (commesse in circa 60 comuni in sette regioni) e della Militare (Difesa, Gdf, Polizia di Stato, Carabinieri) che rappresentano il 60% del valore della produzione. In crescita il settore del Privato, rivolto ad aziende e gruppi industriali, nonché il segmento del Commerciale attraverso l’apertura di Bar e Punti ristoro in diverse realtà da ultime le Università Sapienza di Roma e il Politecnico di Bari.
ino al 2021 sono previsti investimenti per complessivi 24 milioni di euro. Di questi, 15 sono stati interamente destinati al Progetto di Ristorazione 4.0 “Restart” che prevede la realizzazione di un nuovo impianto produttivo alla Zona industriale: qui si punterà ai “Piatti Pronti” con nuove tecniche di cottura e confezionamento dei “ready to eat” ispirate alla sostenibilità ambientale e alla sicurezza alimentare attraverso innovative procedure che si avvarranno di un progetto di ricerca.
Altri 9 milioni sono destinati all’acquisizione di nuove linee produttive con la creazione di sedi operative o processi di M&A (merger and acquisition) di aziende del settore puntando in Italia e all’estero (Germania, Austria, Spagna, Russia e Stati Uniti). Per quanto riguarda il territorio nazionale, gli investimenti sono orientati su Veneto, Lazio, Campania e Sardegna.