BARI - Due guardie zoofile volontarie denunciate per un bracconiere colto in flagrante, sembra un paradosso ma è quanto accaduto a Bari a due Rangers d'Italia che però si sono visti nei giorni scorsi completamente scagionati con procedimento archiviato dal gip.
I due volontari, G.R e B.M. nell'ottobre del 2016 avevano colto sul fatto un bracconiere, F.M. che a Valenzano cacciava usando richiami elettronici fuorilegge. Trovati di fronte ad un reato avevano immediatamente allertato i carabinieri e la forestale che però non poteva arrivare con le pattuglie, così i due volontari avevano chiesto all'uomo di seguirli presso la locale stazione dei carabinieri, perché le forze dell'ordine potessero convalidare il sequestro dei richiami utilizzati illecitamente e dell'arma. Tutto nella norma, ma qualche giorno dopo si sono visti arrivare una denuncia per «usurpazione di pubblica funzione».
Una tegola legale che ha molto amareggiato i due volontari animati da sincero amore e rispetto per l'ambiente, che hanno dovuto chiedere il sostegno di un legale, Antonio Maria La Scala, a loro difesa.
«L'episodio della denuncia è stato molto enfatizzato in alcuni circoli venatori – raccontano i rappresentanti dei Rangers d'Italia di Puglia –. Anche in nostra presenza, quasi a minaccia, ci dicevano che dovevamo stare attenti perchè ci potevano denunciare. In un territorio dove si fa ben poca vigilanza venatoria la nostra attività volontaria e legittima veniva pesantemente messa in discussione».
Invece, prima il pm Marco D'Agostino, e poi il gip Sergio Di Paola, hanno disposto la più totale archiviazione e con motivazioni inequivocabili: i due Rangers non hanno usurpato una funzione pubblica, non hanno costretto alcuno, hanno consentito ai Carabinieri gli atti necessari, non facendo altro che «esercitare la loro funzione volontaria di ausilio alle forze dell'ordine nella tutela dell'ambiente». Una vittoria piena e che segna un punto importante contro chi pensa di agire nell'illegalità e farla franca.