Lo stop dei lavori da dicembre scorso per costruire la nuova chiesa di San Nicholas a Manhattan, cofinanziata con 300mila dollari dal Comune di Bari per «resuscitare» la memoria del Vescovo di Myra sul luogo delle stragi dell’11 settembre 2001, è solo la punta del’iceberg di un grave scandalo finanziario che ha travolto l’Arcidiocesi greco-ortodossa d’America. Cavalcando questa accusa, due «vip» della comunità greco-ortodossa degli States ora chiedono nero su bianco, e pubblicamente, le dimissioni del Metropolita Demetrios, capo dell’Arcidiocesi e giunto alla veneranda età di 90 anni. Lo riferisce il giornale-blog “The Pappas Post”.
L’attacco «politico» arriva, stando alle indiscrezioni della stampa americana, dopo che Demetrios avrebbe rifiutato con una lettera l’invito a farsi definitivamente da parte rivoltogli dal suo «Papa», il Patriarca Bartolomeo di Costantinopoli, atteso a Bari il 7 luglio per l’incontro ecumenico con papa Francesco e gli altri leader delle Chiese cristiane d’oriente.
Descrive come un «pubblico imbarazzo nazionale» il dirottamento dei fondi dalla «cassa» per la costruzione della chiesa a New York al ripianamento dei debiti dell’Arcidiocesi d’America Michael Huffington, ex parlamentare Repubblicano diventato di fede ortodossa dopo aver sposato Arianna Stassinopoulos Huffington, l’editrice fondatrice dell’”Huffington Post” di origini greche e dalla quale divorziò nel 1997. Michael è ora attivista Lgbt. «La responsabilità della situazione è da addebitare direttamente all’Arcivescovo Demetrios» accusa Huffington, il quale in una lettera aperta chiede il ritiro dalla scena di Demetrios alla vigilia del Congresso fra laici e prelati in programma a Boston dal 1° al 5 luglio.
La seconda «frecciata» arriva dal plurimiliardario John Catsimatidis, di origini greche, proprietario di una grossa catena di supermercati, di una raffineria, di una Compagnia aerea ed editore (patrimonio stimato 3mila e 100 miliardi di dollari, fonte «Forbes»), anche lui militante nel Partito Repubblicano.
«La malagestione dei fondi dell’Arcidiocesi - ha scritto il miliardario, già vice presidente del Consiglio dell’Arcidiocesi - è imperdonabile. San Nicholas a “Ground Zero” (la zona del crollo delle Torri Gemelle e della distruzione di vari edifici durante gli attacchi terroristici del 2001 - n.d.r.) dovrebbe essere la nostra corona di gioielli, invece siamo un imbarazzo nazionale. Perdiamo credibilità. Demetrios si dimetta prima del 4 luglio».
Sembra così allontanarsi a tempi ancora indefiniti la possibile ripresa dei lavori dell’opera disegnata dall’archistar Santiago Calatrava e il cui costo finale è stimato in 80 milioni di dollari, nonostante nelle scorse settimane l’Arcidiocesi guidata da Demetrios abbia reso noto di aver iniziato un parziale rimborso del denaro sottratto al fondo dedicato all’edificazione di San Nicholas e di avere in programma una sorta di «colletta nazionale» per far riaprire i cantieri. E forse è proprio qui la chiave di quanto sta avvenendo in questi giorni a New York. Se si avvierà la nuova «colletta», i greco-ortodossi dovrebbero far continuare a far gestire le finanze della loro Chiesa d’America ad un Arcivescovo già «sfiduciato» dal suo Patriarca?