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Buoni spesa in cambio dei rifiuti

 
Antonella Fanizzi

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Antonella Fanizzi

Buoni spesa in cambio dei rifiuti

Buoni spesa in cambio dei rifiuti

Buoni spesa in cambio dei rifiuti: 11.140 gli utenti registrati nei cinque centri di conferimento dei rifiuti. Un sistema che piace a pensionati e casalinghe

Mercoledì 23 Maggio 2018, 18:49

18:57

BUONI SPESA IN CAMBIO DEI RIFIUTI - «Questo sistema è utile e vantaggioso: non sono costretta a buttare la spazzatura ogni giorno, faccio il mio dovere da cittadina perché separo gli scarti in base alla tipologia dei rifiuti, e in cambio ottengo i buoni spesa da spendere o all’Ipercoop, o da Decathlon oppure da Ikea». Annamaria Mele arriva al centro di conferimento dell’Amiu di via Martin Luther King intorno alle 10. Saluta e viene riconosciuta dal personale incaricato di pesare i rifiuti e di accreditare sulla carta i punti che si traducono in un risparmio sulla spesa. Nel bidone dell’olio esausto svuota due bottiglie da un litro e mezzo e mette negli appositi contenitori l’altra immondizia. «Ho insegnato anche ai miei figli - racconta - a fare la raccolta differenziata. Non è complicato: mi sono organizzata con i contenitori che ho sul balcone. Il porta a porta, invece, non mi piace: non mi sembra decoroso lasciare le buste sotto il portone di casa e comunque a Poggiofranco, dove abito, non è stato ancora introdotto».

Sono cinque i centri stabili, a cui si aggiungono due postazioni mobili, dove i baresi possono buttare i rifiuti prodotti in casa, di seguito elencati in base al numero degli accessi: via King, via Oberdan, via Napoli-via Maratona, isola ecologica mobile Igenio 1 (che abbraccia i quartieri San Pio, Catino e Santo Spirito), Igenio 2 (presente a Palese, Santa Rita e Torre a Mare), Carbonara e via Fuzio, che coincide con la sede dell’Amiu, l’unico centro dove vengono accettati pure i rifiuti speciali.
Gli utenti registrati sono al momento 11mila 140: negli ultimi tre mesi di quest’anno hanno consegnato 347 tonnellate di spazzatura, in maggioranza carta e cartone seguite da organico, vetro, plastica, indumenti usati, contenitori in banda stagnata (barattoli di pelati, scatole di biscotti, lattine di olio, tappi), olio vegetale da cucina, raee (rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), lattine in alluminio, materassi e piccoli ingombranti.

Nel centro di via Napoli-via Maratona, Angela De Martino arriva in bicicletta con appesa al manubrio la busta che contiene la carta: «Sono oltre quarant’anni - dice - che mi sposto da una parte all’altra della città sulle due ruote. Non ho mai avuto la patente e anche oggi che sono in pensione e nonna di due ragazzi di 13 e 8 anni dalla zona della Fiera vado ovunque in bici, fino al Policlinico». La signora Angela non è pentita: «La mia famiglia è sensibile ai problemi dell’inquinamento. Alle volte commetto qualche errore nel separare i rifiuti, ma vengo ripresa dai miei nipoti. A loro vogliamo consegnare una città più pulita».

In fila davanti alla bilancia c’è Luigi Paparella, che nel centro di stoccaggio di via Napoli si reca ogni due-tre settimane. Nel portabagagli dell’automobile ha stipato di tutto. Esibisce al personale la carta fedeltà: «I punti da utilizzare per acquistare abbigliamento e generi alimentari fanno comodo. Credo però che i baresi che affollano questi centri dovrebbero ulteriormente essere premiati, magari con uno sconto sulla Tari».

L’assessore all’Ambiente, Pietro Petruzzelli, chiarisce: «La riduzione del 25% della tassa viene applicata a quei rioni dove è alta la percentuale di differenziata. Di passi in avanti, in questi ultimi quattro anni, ne sono stati fatti tanti: siamo passati dal 27 al 40 per cento sull’intero territorio urbano. La rivoluzione del porta a porta, nel rioni a nord, ha dato una bella spinta e entro l’estate la raccolta a domicilio sarà estesa alla città vecchia. Abbiamo però la necessità di incrementare il numero dei centri di stoccaggio, che sono complementari al porta a porta: chi deve seguire un calendario per mettere all’esterno della propria abitazione i sacchetti, deve poter avere a disposizione un centro nel quale conferire i quantitativi di rifiuti in eccesso prodotti in giornate particolari, per esempio in occasione delle feste».

A coordinare le attività dei centri di conferimento è il responsabile Riccardo Iacopelli: «Il consenso è buono, soprattutto da parte dei pensionati e delle casalinghe che apprezzano il sistema della raccolti punti. Ogni cento bollini si ottiene un buono da 10 euro. C’è chi impiega anche meno di un mese a completare la scheda. Noi comunque facciamo i controlli. È opportuno precisare: questi centri si rivolgono alle famiglie, non alle imprese, agli studi professionali o alle utenze commerciali che per smaltire i rifiuti devono sottoscrivere apposite convenzioni. Chi tenta di fare il furbo viene intercettato e bloccato».

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