Ambiente | La richiesta alla Puglia

Rifiuti di Roma, ora ne discuta il Consiglio Regione Puglia

Redazione on line

Fabiano Amati: «Prima di qualsiasi decisione è opportuno che venga in Consiglio Regione Puglia la questione dei rifiuti di Roma in Puglia»

PUGLIA E I RIFIUTI DI ROMA - «Prima di qualsiasi decisione è opportuno che venga in consiglio regionale Puglia la questione dei rifiuti di Roma in Puglia. C’è bisogno di sapere dalla viva voce dei colleghi Cinquestelle come mai a Roma non funzionano le teorie dell’economia circolare, dei rifiuti zero e dell’inutilità degli impianti di trattamento, al punto da chiederci ospitalità per 300 tonnellate giorno di rifiuti indifferenziat».

Il consigliere regionale Pd e presidente della Commissione bilancio, Fabiano Amati, torna ad attaccare a testa bassa i consiglieri grillini, che nei giorni scorsi hanno esaltato il modello «rifiuti zero» recepito nel contratto di governo Di Maio-Salvini e caldeggiato in Puglia la loro proposta di legge. Posizione, questa, che stride con la richiesta arrivata dalla Regione Lazio di conferire 300 tonnellate al giorno di rifiuti indifferenziati in Puglia, vista l’emergenza immondizia della Capitale guidata dal sindaco grillino Virginia Raggi.

«Penso che una seduta del consiglio regionale pugliese sui fatti di Roma è necessaria per far comprendere, se proprio dovessimo accettare la richiesta, come le teorie chiacchierone e credulone - accusa Amati - siano molto lontane dalla realtà ed in particolare a Roma. La discussione, inoltre, assumerebbe un valore tecnico-politico notevole. Servirebbe a studiare un classico caso di scuola e farci conseguire due importanti risultati: una maggiore razionalità in vista dei prossimi appuntamenti di pianificazione regionale e un giudizio severo di irragionevolezza su tutte le battaglie politiche condotte al di fuori del senso di realtà. Per questi motivi è mia intenzione presentare un’apposita mozione sull’argomento, non appena la richiesta romana sarà istruita dagli uffici regionali».

Sul tema intereviene anche Peppino Longo, vicepresidente del consiglio regionale. «Il dietrofront sui rifiuti di casa Raggi da parte dei grillini pugliesi, fa un po' tenerezza. Della serie, cosa si deve fare per campare. E ancora più tenerezza fanno le motivazioni a giustifica di tale, per me, scellerata scelta. Del resto, ci fanno in pratica sapere, cosa sono 300 tonnellate al giorno di immondizia indifferenziata capitolina da sversare in Puglia? Sembra quasi di sentirla Virginia, uno dei grandi capi in carica, rivolgersi ai sudditi 5Stelle pugliesi - accusa Longo - ordinando di pigliarsi la sua schifezza. Tutti in ginocchio, tutti alle prese con acrobazie linguistiche da prestigiatore, degne insomma del miglior Mago Oronzo. Roma pentastellata ordina, le disastrate province del Sud obbediscono, e non fa niente se finora ci hanno riempito le tasche di strategie sull'economia circolare e dei rifiuti zero. Zero appunto è invece la quantità dei rifiuti che siamo disposti a prenderci».

«Comprendo che in materia diventi a volte necessario quel principio di solidarietà transregionale, ma la materia - prosegue Longo - deve essere gestita con buonsenso e senza ritenere il Sud Italia, e nel caso la Puglia, come terra periferica di un nuovo immaginario impero che vorrebbe farne una discarica».

Di qui il suggerimento agli «amici grillini di rivolgersi ai loro ricchi alleati Zaia e Fontana: La Puglia non può e non vuole smaltire i rifiuti della Capitale, né può essere capro espiatorio di beghe politiche tra Campidoglio e Regione Lazio, e incapacità cronica nell'amministrazione di Roma. In Puglia - afferma Longo – abbiamo gridato il nostro no alla realizzazione di nuovi inceneritori. In Puglia siamo pronti a scendere in campo in prima linea per bloccare eventuali scempi ambientali. La nostra regione avrebbe bisogno di ben altre attenzioni da parte della Capitale. Mentre sul ciclo dei rifiuti occorre insistere sulla prevenzioni di comportamenti criminali che hanno ridotto le nostre campagne in discariche e con politiche attive a favore della raccolta e dello smaltimento differenziati».

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