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Antonella Laricchia, M5S, ha indicato l'obiettivo per debellare Xylella in Puglia: «una agricoltura sostenibile» su cui «lavorerà il nuovo governo»
Michele De Feudis
20 Maggio 2018
M5S e Xylella Puglia - Da sinistra i pentastellati Antonella Laricchia, Gianpaolo Cassese, Cristan Casili, Ruggiero Quarto, Patty L’Abbate, Giovanni Vianello, Vincenzo Garruti e Maria Soave Alemanno
BARI - «Chiederemo al governo di superare il decreto Martina e rinegoziare con l'Ue». La linea del M5S sulla crisi Xylella in Puglia è stata illustrata ieri con una conferenza stampa alla quale hanno partecipato consiglieri regionali (Cristian Casili e Antonella Laricchia) e parlamentari (Patty L’Abbate, Ruggiero Quarto, Giovanni Vianello e Gianpaolo Cassese), ma la posizione è stata elaborata con i vertici nazionali e indica la volontà dei pentastellati di voler incarnare le modalità d’azione di una nuova forza governista anche per la Puglia, in linea con le posizioni assunte nel recente passato.
Antonella Laricchia del M5S ha indicato l’obiettivo, «una agricoltura sostenibile», e ha specificato che su questo orizzonte «lavorerà il nuovo governo». Cristian Casili, M5S, ha riservato una critica circostanziata al governatore Michele Emiliano, insieme ad una richiesta di maggiori risorse per affrontare la crisi: «Le nostre linee guida servono per rompere l'impasse che il governo Emiliano, con ritardi e inefficienze, ha creato. Anche l'Europa è corresponsabile di quanto accaduto ed deve essere chiamata al pari dello Stato italiano ad investire risorse importanti».
Questo il decalogo grillino: potature biennali, diserbo meccanico nel periodo in cui si sviluppa la mosca sputacchina, diserbo con tecniche innovative (vapore d’acqua ad alta temperatura) per aree pubbliche e marginali, interventi chirurgici di eradicazione delle piante infette unite a monitoraggi capillari ed efficienti, reimpianto nelle zone infette di cultivar resistenti, rigenerazione paesaggistica, monitoraggi estesi della Regione Puglia con modalità per studi geostatici, controlli tempestivi sull'adempimento delle azioni di controllo del vettore e ricerca multidisciplinare su diffusione e gestione della Xylella.
Alla base c’è una grande attenzione per l’agricoltura biologica, specificato dal senatore Ruggiero Quarto del M5S: «Siamo per la profilassi fitosanitaria ma con prodotti sostenibili nel biologico, superando così il decreto Martina». Il deputato del M5S Giampaolo Cassese, imprenditore agricolo di Grottaglie: «Con il decreto si rischia di penalizzare proprio il settore biologico. Una volta usciti dai canoni ci vogliono tre anni per rientrare nel settore. Una prospettiva che genererebbe enormi danni economici». Poi sulle eradicazioni: «Proponiamo l’eradicazione chirurgica degli alberi infetti da Xylella nelle fasce di contenimento, con monitoraggi fissi nella zona circostanti per studiare il fenomeno, proteggendo gli alberi monumentali per evitare contagio». Casili aggiunge: «Finora i monitoraggi si fanno a campioni. Noi vogliamo aumentarli per far crescere la tutela. La Regione Puglia non ha tutte le risorse per gestire la zona cuscinetto ed Emiliano ha una colpa: non è stato in grado di rinegoziare i finanziamenti europei per il monitoraggio». «Purtroppo siamo stati silenti con l’Ue», puntualizza Quarto. La senatrice economista Patty L’Abbate del M5S postula poi un patto con il territorio, per una rete che coinvolga «tutti gli stakeholder».
A margine dell’incontro c’è anche spazio per una puntualizzazione sulla Tap: «Ne discuteremo nel comitato di conciliazione, dove non arretreremo di un centimetro rispetto alla nostra tradizionale opposizione all’opera», chiosa la Laricchia.
Ai grillini hanno replicato i consiglieri regionali di maggioranza Fabiano Amati, Donato Pentassuglia, Sergio Blasi, Ruggiero Mennea e Napoleone Cera: «Anche su Xylella in Puglia il M5S ha cambiato opinione, passando dal negazionismo sulla malattia e contrarietà ad ogni forma di eradicazione, al decalogo che in buona sostanza replica tutti i provvedimenti attualmente in attesa di esecuzione».
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