Il caso
Bari, dopo il ricorso l'Oncologico resta senza direttore scientifico
Dpo la rinuncia del dott. Giampietro Gasparini alla nomina quinquennale dell'Istituto tumori Irccs «Giovanni Paolo II»
Vertici dell’Oncologico, tutto da rifare. O almeno così sembra, dopo la rinuncia del dott. Giampietro Gasparini alla nomina quinquennale di direttore scientifico dell'Istituto tumori Irccs «Giovanni Paolo II». «Una nomina firmata dal ministro Lorenzin a gennaio e notificata a marzo - riferisce l’oncologo alla “Gazzetta” scorso, oltre un anno dopo essere stato costretto a lasciare la guida dell’Istituto a causa della vertenza giudiziaria per quel posto».
Nel febbraio 2017 infatti la designazione di Gasparini fu sospesa da un ricorso presentato dal prof. Massimo Federico (concorrente per la stessa designazione) e accolto dal Tar Lazio, ragion per cui per oltre un anno le funzioni sono state gestite da due direttori facenti funzione, i dottori Nicola Silvestris e Girolamo Ranieri.
Alla fine dell’iter della giustizia amministrativa però all’inizio di quest’anno il ministero della Salute aveva confermato la sua scelta a favore di Gasparini. Oncologo fra i più conosciuti in Italia, Gasparini è autore di oltre 300 pubblicazioni scientifiche.
«È però passato tanto tempo, nell’Istituto sono stati fatti molti cambiamenti e per queste ragioni ho presentato la rinuncia alla nomina» spiega il dr. Gasparini alla «Gazzetta».
Nel decreto di nomina, il ministro indicava fra le ragioni a favore di Gasparini la politica del «rientro dei cervelli» nelle strutture di ricerca e cura dei tumori in Italia. «Avevo presentato il mio progetto che andava in questa direzione - conferma Gasparini - e a Bari avevo fatto venire due ricercatori italiani dagli Stati Uniti, una tedesca e un francese. Adesso ho trovato un percorso di lavoro che non era quello impostato da me». Adesso è prevedibile l’apertura di un nuovo concorso. [arm. fiz.]