via amendola

I residenti dell’Executive diffidano il Comune di Bari

A pochi giorni dal via al cantiere Il comitato smentisce l’accordo: «Solo promesse, nessun atto formale»

di Enrica D’Acciò

L’allargamento di via Amendola non s’ha da fare. Così scrive il comitato «Executive center» che, nei giorni scorsi, ha inviato una lunga lettera di diffida al Comune per ribadire «l’incongruità progettuale connessa con l’allargamento di via Amendola», per la quale si chiede «la sospensione di ogni progettazione e lavoro inerente l’opera in questione, prima di aver effettuato un idoneo studio sulle conseguenze sulla salute pubblica, in termini di inquinamento atmosferico ed acustico».

La diffida arriva dopo un lungo confronto con l’assessore ai lavori pubblici, Giuseppe Galasso, che però si sarebbe risolto «solo a parole, senza alcun atto formale». Scrive con una punta di veleno Maurizio Attanasi, presidente del comitato Executive Center: «Dalle trionfali dichiarazioni dell’assessore Galasso sembra emergere una totale convergenza con il nostro comitato che noi energicamente smentiamo».

Ribatte Galasso: «Abbiamo recepito tutte le osservazioni presentate dal comitato, che abbiamo incontrato più volte. Si tratta di varianti che verranno formalizzate appena cominciano i lavori».

Il comitato punta il dito contro «l’unicità direzionale di sola entrata della rotatoria in corrispondenza con via Diomede Fresa e in sola uscita della rotatoria in corrispondenza di via Lenoci» e una contesa «strada interna di lottizzazione, inconfutabilmente assegnata al condominio Executive», finita invece nei progetti del Comune. Dubbi, poi, sulla valutazione di impatto ambientale per il parcheggio di scambio che, secondo il comitato, è «incompleta, inidonea e inadeguata», tanto da mettere a rischio flora e fauna selvatica della zona.

Non da ultimo, emergono preoccupazioni sulla generale gestione del traffico di via Amendola, già congestionato per la presenza di due ospedali, con relativi pronto soccorso, e una caserma dei vigili del fuoco.

Insomma, l’allargamento di via Amendola, il sottovia fra via Einaudi e viale Japigia, la stazione ferroviaria Executive e il parcheggio di scambio, costituirebbero, per il comitato, un agente moltiplicatore del traffico in zona, una bomba ecologica di smog e rumore. A dar fuoco alle polveri, poi, l’annosa questione sull’impianto di illuminazione del parcheggio Amtab: «Da circa 20 anni tale illuminazione è pagata di tasca propria dai residenti, al solo fine di impedire che l’area venga utilizzata per la commissione di crimini, in particolare spaccio di stupefacenti».

Nonostante le promesse ripetute negli anni da diversi amministratori, la bolletta l’hanno sempre pagata i residenti del mega-condominio di via Amendola.

L’assessore Galasso risponde. «Ci sarà la bidirezionalità della rotatoria, non c’è ragione per cui non ci sia». E precisa: «Si tratta di un vecchio progetto, che risale a prima del nostro insediamento, di cui abbiamo approvato solo l’ultimo livello di progettazione, prima di indire la gara. Abbiamo già dato indicazione al direttore dei lavori di accogliere le osservazioni che arrivano dal comitato ma le varianti potranno essere formalizzate solo con l’avvio dei lavori, non prima».

Stessi margini di manovra anche per il progetto ferroviario. «Abbiamo già anticipato alla società Rfi, Rete ferroviaria italiana, che il progetto dovrà essere perfezionato e Rfi si è già impegnata in tal senso». L’unica cosa che non potrà essere modificata è la linea di ferro, cioè la collocazione dei binari. «Ma le modifiche proposte dal comitato potranno essere tutte formalizzate, subito dopo, però, della sottoscrizione del contratto». Rassicurazioni, insomma. E per l’illuminazione del parcheggio dell’Amtab? «La voltura è stata fatta una settimana fa. Adesso la bolletta la paga il Comune e le luci sono regolarmente accese».

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