Sabato 06 Settembre 2025 | 08:22

Aggredita a S. Spirito
impiegata dell’anagrafe

 
Enrica D'Acciò

Reporter:

Enrica D'Acciò

 Aggredita a S. Spirito  impiegata dell’anagrafe

L'ufficio anagrafe di Santo Spirito

Da una 40enne: pretendeva la carta d’identità elettronica

Sabato 28 Aprile 2018, 11:01

11:04

BARI - Ha rischiato di finire strangolata l’impiegata in servizio all’ufficio anagrafe della delegazione di Santo Spirito, aggredita ieri mattina da una 40enne che richiedeva, con insistenza, la nuova carta d’identità elettronica.

L’autrice dell’aggressione è riuscita a scappare prima che i vigili urbani, di piantone nella delegazione, riuscissero a fermarla. Insorgono i sindacati. «La situazione è ormai fuori controllo. L’amministrazione comunale forse aspetta che ci scappi il morto?». L’episodio allunga la lista delle aggressioni subite dai dipendenti comunali nell’ultimo anno. Il fattaccio, così come riferito dal personale in servizio, si è verificato poco prima delle 13, quando è entrata nella delegazione una donna, sulla quarantina, in arrivo da San Pio. Non era la prima volta che la donna si presentava in ufficio: anche nei giorni precedenti, aveva fatto richiesta di una nuova carta d’identità, senza tuttavia presentare la documentazione richiesta. Ieri, avrebbe dovuto portare con sé due testimoni, a validare la sua identità, come previsto, in alcune circostanze, per il rilascio della carta d’identità elettronica. Solo che la donna si è presentata da sola e il personale allo sportello ha dovuto risponderle nuovamente di no. All’ennesimo diniego, la 40enne ha attraversato di corsa la stanza ed è letteralmente saltata al collo di una delle tre dipendenti in servizio. Dopo averle afferrato con forza la gola, l’ha scossa con violenza. Immediato l’intervento degli agenti di polizia locale che hanno separato le due donne.

Nei successivi attimi di confusione, la 40enne è riuscita a scappare. Dell’episodio è stato prontamente allertato il direttore generale del Comune, Davide Pellegrino. «Che cosa aspetta l’amministrazione comunale, che ci scappi il morto?», commenta Michele Favia, della Funzione Pubblica della Cgil di Bari. «È da più di un anno che denunciamo le condizioni di grave insicurezza in cui lavora il personale del comune. Abbiamo richiesto misure urgenti, abbiamo scritto anche al prefetto ma, ad oggi, non abbiamo avuto nessuna risposta. Il personale in servizio è troppo poco e questo genera disservizi per gli utenti e rischi per chi lavora».

«Gli episodi di violenza che si sono verificati nell’ultimo anno sono tanti, hanno colpito uffici diversi e in diverse zone della città», analizza Patrizia Tomaselli, segretaria Fp Cgil Bari. «Ormai siamo all’emergenza, anche perché, fino a questo momento, l’amministrazione di Antonio Decaro non ha fatto niente per tutelare e difendere i propri lavoratori. Occorre ripensare alle condizioni di lavoro dei dipendenti, in particolare di coloro che fanno front office».

A marzo, in via Fraccacreta, in un analogo episodio legato al rinnovo della carta d’identità elettronica, una dipendente in servizio ha ricevuto prima un telefono nello stomaco e poi è stata malmenata. Una settimana prima, negli uffici di via Pinto, una dipendente della Multiservizi, che svolgeva funzione di guardiania, ha dovuto fronteggiare un altro cittadino arrabbiato per una carta d’identità mancata. A gennaio, un’assistente sociale è stata aggredita in via Archimede a Japigia da un utente, già seguito dai servizi sociali, che dopo le botte e le ingiurie, si sfogato contro suppellettili e arredi. A metà dicembre, in via Trevisani, una 50enne ha brandito un estintore contro il personale in servizio. Allontanata dai vigili urbani, la donna si è ripresentata il giorno dopo, costringendo l’assistente sociale che seguiva il suo caso a tornare a casa sotto scorta. A giugno scorso, in largo Chiurlia, un’altra assistente sociale ha subito un approccio sessuale da parte di un cittadino sudanese di 23 anni, frequentatore abituale dei servizi del welfare. I vigili urbani, che di solito piantonano gli uffici di largo Chiurlia, al momento dell’aggressione erano fuori per altro servizio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)