Sabato 06 Settembre 2025 | 18:56

Atletica, la pugliese Palmisano lascia lo storico tecnico e sceglie di allenarsi col marito

 
Roberto Longo

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Roberto Longo

Atletica, la pugliese Palmisano lascia lo storico tecnico e sceglie di allenarsi col marito

Parla la campionessa Antonella: «Ho optato per il mio Lorenzo, ma devo ancora abituarmi al doppio ruolo»

Venerdì 06 Ottobre 2023, 09:57

Si dice che dietro ogni grande uomo ci sia sempre una grande donna, lo affermava la scrittice britannica Virginia Woolf. Cosa succede quando è la donna ad avere successo? Capita sovente, nel mondo dello sport professionistico, che un atleta di punta decida ad un certo punto della propria carriera di cambiare guida tecnica. Nulla di strano se il nuovo allenatore diventa il proprio compagno di vita, è successo in passato e succederà ancora. E così Antonella Palmisano (fra le altre cose, campionessa olimpica della 20 km a Tokyo 2020 e medaglia di bronzo mondiale a Londra 2017 e a Budapest 2023) ha scelto, ha lasciato il suo storico tecnico Patrizio Parcesepe detto Patrick: il suo nuovo allenatore sarà Lorenzo Dessi.

Trentaquattro anni, ex marciatore azzurro e tecnico delle Fiamme Gialle, dal 2018 è sposato con la campionessa olimpica della 20 km e nelle ultime stagioni ha seguito la crescita di alcuni interessanti prospetti giovanili azzurri.

Come nasce la scelta di cambiare la guida tecnica? Quanto è stata sofferta e quali i motivi che l’hanno spinta?

«È stata molto sofferta ed è stata una scelta che non avrei mai preso in considerazione perchè volevo arrivare a Parigi e decidere il da farsi. Purtroppo come accade in tutti i rapporti, si era creato un legame che andava oltre il rapporto allenatore-atleta ma questo legame come tutti i legami affettivi finiscono con il creare crepe difficili da mandare giù. L’Olimpiade è stata quella che ha messo in discussione un po’ tutto ed è lì che si sono create quelle piccole crepe che a distanza di due anni, per quanto io ci abbia lavorato, mi hanno spinto a cambiare guida tecnica. Reputo comunque che sia tra i migliori allenatori al mondo ma abbiamo due caratteri molto forti e avevo bisogno di maggior serenità. Rimarrò sempre grata e riconoscente per quello che mi ha dato, senza di lui non avrei mai raggiunto questi risultati».

Il doppio ruolo marito-allenatore pensa possa inficiare gli obiettivi?

«Ho scelto io che Lorenzo fosse il mio allenatore perchè a 32 anni so di che cosa ho bisogno per andare forte e non ho bisogno di stravolgere la mia preparazione, non ho bisogno di cercare altre metodologie. Lorenzo era un allievo di Patrick e mi conosce perfettamente, sa di che cosa ho bisogno perchè ha vissuto con me ogni istante della mia carriera e da qui è partita l’idea di rimanere in casa senza andare all’estero, scelta che avrebbe stravolto la nostra vita. Quando gli ho chiesto se fosse disponibile ad allenarmi ero convinta di avere la garanzia che lui fosse in grado di farlo. Mi devo ancora abituare al doppio ruolo, non sarà facile, ci saranno sicuramente degli screzi e momenti difficili ma dovremo imparare entrambi a scindere i due ruoli. Già il primo giorno è stato difficile ma a distanza di qualche giorno va già meglio. Quando ci sono dei cambiamenti vanno sedimentati e messi in linea».

Ha già una idea di come cambieranno metodologia e carichi di lavoro?

«Non credo che ci saranno cambiamenti ma sicuramente ci saranno delle piccole modifiche e dovrò seguire alcune idee di Lorenzo, poi bisognerà vedere come risponderò ma io da buona atleta dovrò eseguire e provare ad adattarmi».

Come si è chiuso il suo rapporto con Patrick?

«Spero che entrambi proveremo a gestire le conseguenze di questo cambio dal punto di vista lavorativo, è normale che avremo bisogno di tempo ma mi auguro che la maturità di entrambi ci possa portare a superare questo momento».

Parigi è sempre più vicina. Cosa si aspetta da questa Olimpiade?

«Sono meno di 300 giorni ma sarà una stagione particolare con gli europei in casa e l’arrivo nello stadio olimpico e due mesi dopo l’Olimpiade. Mi aspetto grandi cose soprattutto perchè ora siamo in due ad affrontare questa nuova sfida».

Rispetto a precedenti illustri in altri sport, ritiene che possa rivelarsi un connubio riuscito dal punto di vista agonistico?

«Il connubbio sarà perfetto se riusciremo a rispettare i ruoli perchè oltre al sentimento gioire insieme sarà una grande soddisfazione sia per me, nell’essermi messa in gioco, sia per lui per dimostrare il proprio valore come tecnico nonostante sia ancora molto giovane. Potrà essere rischioso per entrambi ma se le nostre ambizioni ci porteranno ad esprimerci al meglio sarà una esperienza bellissima ed un momento di crescita e di gioia condivisa».

Dopo l’annuncio della separazione da Parcesepe, Antonella ha precisato di aver ricevuto il pieno sostegno del Gruppo Sportivo delle Fiamme Gialle e della Federazione di Atletica Leggera che ha ringraziato per la vicinanza dimostrata in questo difficile momento. Prima di lei altri due ori olimpici azzurri avevano dato un taglio netto salutando il proprio allenatore: lo aveva fatto Jimbo Tamberi, che aveva messo da parte un padre che lo aveva portato alla gloria, pochi giorni fa è toccato a Marcel Jacobs dire addio a Paolo Camossi, ex campione mondiale del salto triplo che lo aveva plasmato fino a farlo diventare poi l’uomo più veloce del pianeta.

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