Sabato 06 Settembre 2025 | 15:06

Scherma, Samele sogna nuovi trionfi: «Pronto a stupire ancora»

 
Raffaele Fiorella

Reporter:

Raffaele Fiorella

La sciabola è una questione privata: il foggiano Samele cala il tris

Il campione foggiano: «Mondiali e Olimpiadi, darò tutto. Punto al massimo»

Lunedì 10 Luglio 2023, 14:34

Medaglie alle Olimpiadi (due argenti e un bronzo), ai Mondiali e agli Europei. Vittorie in Coppa del Mondo e ai Giochi del Mediterraneo. Podi alle Universiadi. Titoli italiani. Una bacheca che luccica quella di Luigi Samele. Ma non è ancora tempo di guardarsi indietro e contemplare il passato. Il campione foggiano di sciabola, veterano della nazionale azzurra di scherma, prepara le nuove sfide in programma nel calendario internazionale, punta ad altri trionfi per suggellare una carriera già fantastica. Dodici mesi cruciali all’orizzonte. Fra meno di due settimane i Mondiali assoluti, a Milano (dal 22 al 30 luglio). Nell’estate dell'anno prossimo le Olimpiadi di Parigi. «Uno sprint a cui sono pronto - premette l’esperto sciabolatore, classe ‘87, delle Fiamme Gialle e della Virtus Bologna, cresciuto a Foggia nel Circolo Dauno -. Mi manca l’oro mondiale, darò tutto per salire sul gradino più alto del podio. Ho una grande voglia di vincere e fame di successi. Ora testa ai Mondiali».

Come procede la preparazione per la rassegna iridata?
«Secondo i piani. Ci siamo allenati al Centro di preparazione olimpica di Formia e a breve inizieremo un nuovo ritiro pre-Mondiale. Sul piano fisico è stato un anno complicato per me, fra acciacchi e infortuni. Ora le cose vanno meglio. Quando arrivano appuntamenti come i Mondiali, le energie raddoppiano».
Sarà una competizione importante per i colori azzurri.
«Gli stimoli non mancano: la squadra è forte, si ricompone con Berrè e Curatoli il terzetto dell’argento ai Giochi di Tokyo; gareggiamo in casa e gli incontri sono fondamentali per la Qualifica Olimpica. Tutto questo ci impone di dare più del cento per cento e puntare al massimo. Io mi sto preparando come sempre: studio gli avversari ma non in maniera maniacale e ossessiva; cerco di prefigurarmi gli scenari che potrebbero presentarsi in gara. Per il resto, mi affido molto alle mie sensazioni e intuizioni».
La prova individuale di sciabola è in programma il 25 luglio, giorno del suo compleanno. Quale occasione migliore per farsi un bel regalo.
«Ci proverò, sarebbe bello festeggiare con una medaglia. Ma non è una novità, mi è già capitato altre volte di andare in pedana nel giorno del mio compleanno».
Gli Europei si sono chiusi, qualche settimana fa, fra luci ed ombre.
«La prova individuale sarebbe potuta andare meglio, ma contava di più la gara a squadre, per la Qualifica Olimpica, e l’argento che abbiamo portato a casa è stato un ottimo colpo».
A pochi giorni dalle 36 candeline, com’è cambiato l’atleta Samele e in che momento della carriera è?
«Una fase nuova, senza dubbio. Sono più maturo, ho più consapevolezza dei miei mezzi e delle mie possibilità quando salgo in pedana. Crescendo, qualcosa è mutata in me. Quando hai 18 anni sei una persona, quando nei ha il doppio sei un’altra. Si cambia, come uomini e schermidori. È diverso ora l’approccio alle gare, l’interpretazione degli assalti. C’è più intensità, meno frenesia. Non è cambiata la voglia di vincere, la fame di successi. E c’è sempre la tensione, il brivido lungo la schiena ogni volta che si sale in pedana e sta per iniziare un assalto. Finché si hanno queste sensazioni, è giusto andare avanti e porsi nuove sfide, altri traguardi».
Ha pensato a cosa farà quando avrà riposto la sciabola nel cassetto?
«Ogni tanto ci penso, è inevitabile. Potrei continuare a gareggiare per altri dieci anni, ma non sono il tipo che si trascina avanti a tutti i costi pur di non fare i conti col tempo che passa. So quando è il momento di smettere. Per ora cercherò di fare del mio meglio ai Mondiali e alle Olimpiadi, dopodiché si vedrà. Mi piacerebbe restare nella scherma, far crescere i giovani, essere di supporto alla Virtus Bologna, alla Nazionale e fare qualcosa per la mia Foggia. La scherma ha dato tanto alla mia città ma non ha ancora, sul territorio, la visibilità che meriterebbe. Ora ci sono due realtà: una storica, il Circolo Dauno, e una nuova, l’Olympia del mio amico D’Armiento. Auguro il meglio a entrambe. Il calcio piace tanto anche a me, ho sofferto come un matto per il Foggia nei playoff, ma vorrei che i miei concittadini fossero più orgogliosi della scherma».
E la storia d’amore con Olga Kharlan come va?
«Siamo legati dalla scherma e da molto altro, viviamo a Bologna. Per lei da un po’ di tempo non è facile salire in pedana, visti i riflessi pesanti che la guerra tra Ucraina e Russia ha avuto anche sullo sport. Ma Olga è una fuoriclasse della sciabola, ha grande capacità di resilienza, sa superare anche questi ostacoli».
Coi Mondiali si chiuderà la stagione, poi le meritate vacanze.
«Farò tappa a Calenella, come sempre, sul Gargano. È un villaggio tra Peschici e San Menaio, in cui sono cresciuto: i primi flirt estivi, le amicizie dell’adolescenza. Ricordi indelebili. Un luogo del cuore, che mi rilassa e mi fa sentire a casa. Prima, però, c'è da dare tutto a Milano, sognando nuove imprese».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)