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Cartello a Rignano
«Vai piano, qui i bimbi
giocano per strada»

 
Rita Schena

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Rita Schena

Cartello a Rignano«Vai piano, qui i bimbigiocano per strada»

Lunedì 26 Marzo 2018, 13:05

RIGNANO GARGANICO (FOGGIA) - «Attenzione, rallentare. In questo paese i bambini giocano ancora per strada». E’ quanto si legge nel Cartellone che il Comune di Rignano Garganico, paesino di montagna in provincia di Foggia, ha fatto affiggere all’ingresso dell’abitato. Sul cartellone anche i disegni che raffigurano bambini intenti a giocare a pallone, che saltano la corda, che sono seduti per terra intenti a leggere un libro.
In poco tempo la notizia e l’immagine del cartellone ha fatto il giro dei siti web ed è stata ripresa da alcuni giornali locali.

«Siamo un Paese in via di spopolamento - racconta il sindaco, Luigi Di Fiore - Siamo 2020 abitanti; negli ultimi anni sono nati 3, al massimo 4 bambini all’anno. Nel 2018, invece, ne nasceranno 12 e per noi è un vero record». «Diamo importanza ai bambini, vogliamo farli sentire - dice il sindaco - protagonisti, sono il nostro futuro. E abbiamo questa che considero una virtù: i nostri bambini giocano ancora in piazza, si sbucciano le ginocchia cadendo nei nostri vicoli, giocano insieme, sotto i nostri occhi e vogliamo proteggerli dai rischi che ci sono».
«All’ingresso del paese - spiega il sindaco - da una parte c'è un lungo rettilineo che porta ad accelerare e quindi, prendendo questa idea da internet, abbiamo pensato di avvisare tutti, per proteggere i nostri ragazzi».

Il sindaco annuncia che il Comune sta lavorando anche per realizzare nel paese una sala lettura dove i bambini e i ragazzi possono andare per leggere e studiare. Nell’istituto scolastico del paese che raccoglie bambini e ragazzi, dall’asilo alla terza media, studiano circa un centinaio di alunni, mentre altri 70/80 ragazzi frequentano gli istituti superiori nei Comuni limitrofi, come San Marco e San Giovanni. «Non stiamo morendo - conclude il sindaco - c'è ancora tanta speranza e vogliamo concentrarci sui bambini, sui giovani, sul nostro futuro».

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