Martedì 14 Ottobre 2025 | 03:22

"INTO THE WILD"

 
Informazione a cura di HOKA

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Informazione a cura di HOKA

"Into The Wild" con Gore-tex e Hoka

La Santacorsa porta i runner nella foresta di Mercadante.

Venerdì 10 Gennaio 2025, 01:05

Spirito di squadra e amore per lo sport. Se a questo si aggiunge una giornata di sole, la Santacorsa Running Crew e SportClub hanno centrato l’obiettivo. Lo scorso 5 gennaio centotrenta atleti, camminatori, famiglie e amici a quattro zampe, si sono dati appuntamento nella Foresta di Mercadante, all’interno della storica Masseria Chinunno, per l’evento “Into The Wild”, realizzato con Gore-tex e Hoka. L’evento organizzato da Saverio Scattarelli, Field Exeperience Representative del brand Hoka, è stato un successo che ha conquistato i partecipanti con un’esperienza unica nel cuore della natura. L’iniziativa prevedeva una navetta di andata e ritorno dal Parco Due Giugno alla Masseria Chinunno, offrendo ai partecipanti l’opportunità di testare la nuovissima Hoka Speedgoat 6 in Gore-Tex.

Per l’occasione sono stati ideati due percorsi esclusivi: il primo dedicato ai camminatori accompagnati da guide ambientali escursionistiche professioniste Aigae di Omini di Pietra, guidati da Ezio Spano. Il secondo, un percorso Trail Runner: un itinerario avventuroso per gli appassionati di trail running, guidati dai ragazzi della Running Crew Santacorsa e dall’atleta professionista Hoka Matteo Rossi, arrivato direttamente dall’Abruzzo. L’evento è stato arricchito da una colazione riservata nella Masseria Chinunno e da un omaggio speciale: felpe HOKA/Santacorsa Limited Edition Into The Wild e un gadget Gore-Tex per tutti i partecipanti.

“L’obiettivo di Hoka anche in questa occasione – ha spiegato Scattarelli - è stato quello motivare le persone a fare movimento. Vogliamo offrire a tutti gli atleti la possibilità̀ di agire in modo impavido e creativo, di andare avanti con decisione e passione e di avere una mentalità̀ sempre orientata all’innovazione e al pensiero non convenzionale. Per questo la nostra azienda, in collaborazione con Gore-tex, mettiamo a punto nuove soluzioni, adatte per qualsiasi tipologia di atleta. Puntiamo a dare così voce a chi non ne ha e a garantire l’accesso a running, trekking, fitness e altre attività̀ all’aperto. Crediamo che ogni persona sia un atleta. Indossare le nostre scarpe è un’esperienza diversa da tutte le altre.

L’ammortizzazione e l’intersuola garantiscono una sensazione d’uso fluida, morbida ed efficiente, caratteristiche che determinano performance specifiche per ciascun modello: velocità per la gara, comodità̀ per il trekking e sicurezza per il trail”.

Quella di domenica scorsa, quindi, è stata un’esperienza di collaborazione con la Santacorsa Running Crew un progetto nato nel 2023. Il nome e l’immagine simbolo del gruppo riflettono l’identità della città di Bari: il santo patrono che stringe in una mano una birra Peroni e con l’altra fa il segno del tre, un gesto che per i runner ha un significato speciale. Rappresenta traguardi ambiziosi, come correre una maratona sotto le tre ore o mantenere un ritmo di tre minuti al chilometro.

In breve tempo, la Santacorsa Running Crew è diventata un punto di riferimento nel panorama del running, organizzando numerosi eventi in collaborazione con brand di prestigio. Tra tutti, spicca la partnership con Hoka, che ha creduto nella crew sin dal primo giorno.  Con entusiasmo e determinazione, la Santacorsa Running Crew continua a promuovere lo spirito della corsa, rafforzando il legame tra runner e territorio, e dimostrando che il running è molto più di uno sport: è una filosofia di vita.

La storia del marchio Gore-tex inizia quasi sessant’anni fa, nel 1959, quando Bill e Genevieve Gore fondarono un’azienda nel seminterrato della loro casa di Newark, nel Delaware. Bill aveva lasciato il lavoro per dedicarsi a questo progetto, avendo scoperto quello che riteneva un immenso potenziale nel polimero sintetico, il politetrafluoroetilene. Nel 1969 fu il figlio Bob Gore a fare la rivoluzionaria scoperta che portò alla creazione della membrana Gore-tex. Estendendo velocemente questo polimero sintetico, Bob ottenne il Ptee espanso, abbreviato in ePTFE. Il risultato è un materiale microporoso molto resistente, che presenta una lunga serie di caratteristiche vantaggiose. Sette anni dopo l’azienda realizzò le prime vendite del tessuto impermeabile, antivento e traspirante Gore tex. La membrana Gore-Tex contiene oltre 1,4 miliardi di pori per centimetro quadrato. Ciascuno di questi pori microscopici è ventimila volte più piccolo di una goccia d’acqua. È questa caratteristica a rendere impermeabile la membrana, che è integrata in tutti i prodotti della gamma originale Gore-tex: pioggia e neve, quindi, non riescono a penetrare. Lo stesso vale per le giacche realizzate con la tecnologia GORETEX PACLITE o per le scarpe da corsa con tecnologia di prodotto GORETEX invisible fit, ed è il motivo per cui tutti questi prodotti sono accompagnati dalla garanzia GUARANTEED TO KEEP YOU DRY.

Ma l’impermeabilità è solo metà – o un terzo – della storia. Perché la membrana Gore-tex è anche traspirante e antivento. In ogni attività che svolgi, che sia pedalare in discesa sulla mountain bike, correre su un percorso costiero o tornare a casa a piedi tra i grattacieli in una notte d’inverno, il vento con il suo effetto raffreddante non riesce a penetrare. Ciascuno di quei miliardi di pori è settecento volte più grande di una molecola di vapore acqueo, che è un modo più elegante di riferirsi al sudore. Significa che quando svolgi un lavoro fisico, o la temperatura sale, l’umidità prodotta dal sudore fuoriesce facilmente. All’asciutto sulla terra e sicuri sulla luna. Nel 1981 Gore  entra nella storia: la prima missione della Nasa sullo shuttle Columbia porta a bordo gli astronauti equipaggiati con tute spaziali in fibra Gore- tex.

All’asciutto sulla terra e sicuri sulla luna. Nel 1981 Gore  entra nella storia: la prima missione della Nasa sullo shuttle Columbia porta a bordo gli astronauti equipaggiati con tute spaziali in fibra Gore- tex.

In Maori Hoka vuol dire “Volare sopra la terra”. Sarà stato proprio questo l’ambizione di Nico Mermoud e Jean-Luc Diard due atleti francesi che nel 2009 decisero di progettare una scarpa da running capace di affrontare le discese con facilità. L’idea nacque dopo una competizione sportiva sull’Etna. Il vulcano attivo più alto d’Europa ha così fatto da cornice a una corsa extraterrestre, tra antichi crateri, canaloni di sabbia vulcanica nerissima e soffici cespugli di colore verde brillante. Con la stretta collaborazione di Christophe Aubonnet, Director of Advanced Product Development nacque la prima scarpa “Hoka” disegnata per sentieri collinari accidentati. I tre ideatori impegnati da sempre in sport come sci, mtb, bici, surf sono partiti da un concetto: quando nel trail running raggiungi la cima della montagna, in quel momento dovrebbe iniziare il divertimento. Ma nella maggior parte delle gare e degli allenamenti la discesa è l’inizio del dolore. Per questo motivo è stata ideata una scarpa protettiva, ma al tempo stesso confortevole. La prima innovazione è stata proprio l’intersuola che dà molta protezione e permette al piede di affondare dentro la scarpa, così che è possibile scendere come se stessi sciando o galleggiando. Da qui la fortunata collaborazione con Gore-tex.

La prima scarpa di Hoka, la Mafate, con la sua forma oversize e il design pensato per una massima ammortizzazione, ha completamente rivoluzionato le tendenze minimaliste dell’epoca. Dopo la Mafate, il brand ha continuato a spingere sempre più in là i confini dello sport, lanciando collezioni che hanno ridefinito e che continuano a rimodulare l’aspetto delle calzature e le sensazioni da esse veicolate grazie a prodotti di punta come i modelli Bondi, Clifton e Anacapa. Hoka ancora oggi è nota per il suo Dna unico, caratterizzato da elementi distintivi come l’Active Foot Frame, il meta rocker e le geometrie uniche che si adattano a tutte le tipologie di sportivi e alle loro specifiche esigenze. Fino a quelle estreme con la Mafate Speed 4: una scarpa costruita per le lunghe distanze, con un grip altamente performante e quindi in grado di dare sicurezza e grande trazione falcata dopo falcata.

Nel 2023 per celebrare la sua espansione in Italia, i papà di Hoka sono tornati a correre sull’Etna per ricordare un momento ispirante e fondamentale per la loro creazione.  Per sperimentare un terreno unico al mondo: sabbioso ma allo stesso tempo consistente che consente di scivolare.

“Ci siamo ispirati alla sensazione che si prova quando, durante una corsa, tutto fluisce naturalmente – ha spiegato uno degli ideatori di Hoka. Sensazione che abbiamo avuto qui, durante la discesa lungo le pendici dell’Etna e volevamo che altre persone la provassero: è stato come volare”.

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