Il singolo

«Venere e Giove», il bacio dei pianeti in nome dei salentini Malamore

Bianca Chiriatti

In featuring con Maestro Pellegrini, iconico chitarrista degli Zen Circus, la ballad anticipa il nuovo disco della band

I salentini Malamore (Osvaldo Greco, Matteo Spano, Giacomo Spedicato) alzano l’asticella e tornano con un nuovo singolo, Venere e Giove, uscito per DIGA Records, in featuring con Maestro Pellegrini, chitarrista degli Zen Circus. Una ballad viscerale e poetica dove la voce di Pellegrini si intreccia con la profondità emotiva dei testi di Greco, elevando la cifra stilistica della band. «Ci siamo conosciuti alla Notte della Malota, festival nella nostra Veglie - raccontano i Malamore - era un brano che avevamo in cantiere da un po’, è nata questa amicizia con Francesco “Maestro” Pellegrini, e ha voluto partecipare».

Cosa avete assorbito dal suo modo di lavorare?

«Siamo rimasti affascinati dal modo di scrivere e cantare, lo sentivamo vicino al nostro mondo. L’idea del testo è nata da un sogno, si parla della sensazione di sentirsi intimi in un abbraccio con una persona, poi perderla e volerla riprendere. Tutto questo si sfoga in un’emozione forte, come un pianto, paragonato allo scorrere lento di un fiume. Vita che toglie, vita che dà».

Il titolo da dove arriva?

«Nei giorni in cui stavamo chiudendo il pezzo, nel cielo si vedeva un allineamento dei pianeti, conosciuto come il bacio tra Venere e Giove. Ci sembrava si potesse sposare con la canzone».

Maestro Pellegrini, a lei che arricchimento ha portato questa collaborazione?

«Mi sono accorto negli anni di aver mantenuto una certa coerenza nella scelta delle persone con cui lavorare, persone oneste, con una passione sincera per la musica, che la vivono come un bisogno. Questo è anche il mio approccio, e quando succede di trovarmi in sintonia con qualcuno diventa tutto naturale. Ho incontrato il mondo musicale dei Malamore, mi ha colpito il loro stile, ed è stato interessante vedere come la mia voce e quella di Osvaldo si compensassero e andassero bene insieme, proprio a livello di registri vocali».

Dall’esterno come vede la Puglia in musica?

«È una delle realtà più vive in questo momento: c’è uno storico, molta sintonia umana, persone che stanno spingendo per far succedere qualcosa. C’è tanta curiosità».

E voi, ragazzi, che progetti avete per il 2025 imminente?

«Dopo uno stop siamo tornati a produrre musica, lo volevamo fortemente: ora siamo in studio per il nuovo disco, che è in lavorazione. Ci piace rinnovarci sempre, ci saranno sorprese».

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