Venerdì 05 Dicembre 2025 | 15:30

Circonvallazione di Lecce, la denuncia delle associazioni: «Gravi difformità nei lavori». La sindaca: «Accuse strumentali»

Circonvallazione di Lecce, la denuncia delle associazioni: «Gravi difformità nei lavori». La sindaca: «Accuse strumentali»

 
Gaetano Gorgoni

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Gaetano Gorgoni

Esposto all’Unità di missione del Pnrr: «Ciclabili cancellate, marciapiedi e scivoli stretti o assenti»

Venerdì 05 Dicembre 2025, 13:44

Dopo mesi di confronto con Palazzo Carafa, Adoc, LeccePedala, Lecce30, Forum Ambiente e Salute e il Coordinamento Alberi e Verde hanno presentato un esposto all’Unità di missione del Ministero dell’Interno denunciando «gravi difformità» nei lavori di riqualificazione ecologica della circonvallazione finanziati con il Piano nazionale di ripresa e resilienza. Nel dossier fotografico allegato, da viale Marche a viale Japigia, da viale Rossini a viale Alfieri segnalano marciapiedi non ampliati o assenti, niente scivoli, come previsto e in molti tratti inferiori al metro, la cancellazione degli interventi di ciclabilità (5,8 km di corsie e attraversamenti dedicati) e il mancato riequilibrio dello spazio pubblico a favore di pedoni e soggetti più vulnerabili, ritenuto un cardine del progetto approvato. Le difformità, secondo le associazioni, non sarebbero giustificate dalle varianti approvate dal Comune, che non autorizzano ad alcuna modifica sostanziale del progetto.

Gli attivisti respingono le giustificazioni del Comune, basate su richieste informali dei residenti e sulla presunta «metamorfosi dei luoghi», e ritengono che non siano supportate da alcun elemento tecnico. Le associazioni chiedono all’Unità di Missione un’istruttoria, la verifica del rispetto degli standard Pnrr e, se necessario, il rifacimento delle parti realizzate in difformità, in quanto il «progetto snaturato» rischia di avere «effetti negativi sulla mobilità sostenibile, sulla sicurezza e sulla qualità dello spazio pubblico». L’obiettivo è di imporre al Comune di Lecce un passo indietro: il «rifacimento delle parti realizzate in difformità».

Ma il sindaco Adriana Poli Bortone e il vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici, Roberto Giordano Anguilla respingono punto per punto gli addebiti parlando di accuse «strumentali e prive di fondamento». «Le stesse questioni - specificano - sono già state chiarite nelle note protocollate del 18 luglio e dell’8 agosto. Le affermazioni di mancata conformità non trovano riscontro né nei luoghi né nella documentazione tecnica. Le sezioni sono coerenti con le tavole esecutive e le eventuali larghezze ridotte derivano da vincoli fisici non eliminabili. Le verifiche comunali confermano la conformità alle norme».

Rispedita al mittente anche l’accusa di cancellazione di piste ciclabili: «Non era prevista una pista continua: l’intervento consisteva in misure diffuse per la sicurezza, integrate con il Piano della mobilità ciclistica che individua tracciati alternativi. Parlare di “snaturamento” è scorretto».

Anche per quanto riguarda le varianti nulla quaestio, secondo Poli e Anguilla: «Sono modifiche migliorative di dettaglio, prive di impatto sugli elementi qualificanti e adottate nel rispetto del codice dei contratti». Viene infine ribadito che sulla circonvallazione, asse di forte scorrimento, «l’obiettivo primario è la sicurezza: attraversamenti protetti, isole salvagente, adeguamento delle quote pedonali. Non vi è alcuno scostamento dagli obiettivi Pnrr». Gli amministratori confermano la disponibilità al confronto ma si dicono certi che l’Unità di Missione «chiarirà l’assenza di difformità sostanziali».

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