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«Salento clean up day»: raccolti tre quintali di rifiuti dalle spiagge

 
Rosaria Galasso

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Rosaria Galasso

Volontari in azione, lo scorso fine settimana, a Ugento, Otranto e Taranto. La plastica regnava ovunque

Mercoledì 11 Maggio 2022, 10:40

10:47

SALENTO - Oltre 400 volontari alla seconda edizione della «Salento clean un day» per ripulire la costa da detriti e rifiuti. I partecipanti, dagli 8 ai 70 anni, hanno ripulito 3 spiagge situate in prossimità di centri urbani della provincia di Taranto, Otranto e Ugento, riempiendo 61 sacchi, per un totale di circa 3 quintali.

Oltre il 90% dei rifiuti rinvenuti è costituito da plastica: bottiglie e flaconi, tappi, bicchieri e frammenti eterogenei. L'iniziativa si è svolta il 7 e l’8 maggio scorsi e ha visto la collaborazione di associazioni, università, comuni, enti pubblici, scuole e cittadini.

Una grande iniziativa di volontariato ambientale promossa, per il secondo anno di fila, da COMMON (COastal Management and MOnitoring Network for tackling marine litter in Mediterranean sea), progetto europeo finanziato da Eni CBC Med con 2,2 milioni di euro, che coinvolge Italia, Libano e Tunisia con l’obiettivo di tutelare le coste del Mediterraneo dal marine litter, attraverso una gestione sostenibile dei rifiuti marini.

I tratti di mare prospicenti le spiagge coinvolte nella clean up day sono già stati interessati, negli  ultimi due anni, da attività di campionamento e monitoraggio dei rifiuti in mare realizzate dal Ciheam Bari, con il supporto dell’Università del Salento. L’evento dello scorso fine settimana, in particolare, è stato organizzato con il contributo delle associazioni Plasticaqquà di Taranto, Amanti della Natura di Ugento e Clean up di Tricase.

Oltre alla rimozione dei rifiuti, con la Salento clean up dai si è cercato di sensibilizzare e informare sugli effetti devastanti che le attività umane e, in particolare, la cattiva gestione dei rifiuti sulla terraferma, producono se non regolate da vincoli precisi, necessari per tutelare la salute del mare.

Le spiagge e i fondali del Mar Mediterraneo raccolgono più di 8 tonnellate di rifiuti l’anno, di cui oltre l'80% è costituito da plastica: tappi di bottiglia, giocattoli, cotton-fioc, buste. Secondo gli ultimi dati di monitoraggio, analizzati dai ricercatori del Ciheam Bari  le attività terrestri si riconfermano principale fonte di inquinamento (35% dei rifiuti totali), seguite da quelle lungo la costa (20%). Anche in questa occasione si è proceduto alla rilevazione del numero di oggetti riconducibili all’emergenza sanitaria Covid-19 (guanti, mascherine, ecc.).

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