GRAVINA IN PUGLIA - «Non ci sono parole giuste da dire, per un dolore inconsolabile. Io prego con voi, sono qui accanto a voi». Sono parole di vicinanza ai familiari e alla città, quelle con cui monsignor Giuseppe Russo, vescovo di Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti ha pronunciato l'ultimo saluto a Maria Arcangela Turturo, la donna vittima di un atroce femminicidio consumatosi nella notte del 6 ottobre 2024, per il quale il gip del Tribunale di Bari ha emesso un provvedimento di custodia cautelare nei confronti del marito Giuseppe Lacarpia, con l’accusa di omicidio volontario premeditato.
«Maria Arcangela è stata strappata al nostro affetto. Fate come ho fatto io quando ho perso persone care, pensiamo a lei viva, presente, che prega per noi, consolata da Dio, dalla pace del Signore, nella sua ritrovata serenità». Un’esplosione di luce è penetrata, attraverso le parole del vescovo, nella pelle dei numerosissimi conoscenti assiepati nella chiesa “Santissimo Crocifisso”, persi nel buco nero di una tragedia.