Si è tenuto nella serata di martedì sette novembre, nei locali del barese Caffè Portineria 21, il quarto incontro del seminario culturale extrauniversitario “ControVerso” a cura del Professor Daniele Maria Pegorari e di un manipolo di ragazzi, chi ancora fra gli scranni universitari e chi no, o non più, tutti perdutamente innamorati della carta zeppa di parole, rimandi, pensieri, immagini, significati che ci significano. L’idea del seminario nasce proprio in aula, al termine di uno dei corsi annuali di Sociologia della Letteratura tenuti dal Professore, ma con l’intento di evadere le moenia, le mura dell’Università di Bari, per «esportare» le idee dei ragazzi, i loro studi, le loro passioni e instaurare, sulle stesse, un dialogo con la comunità cittadina, con la collettività.
Negli scorsi tre incontri, svoltisi tutti in luoghi diversi del capoluogo pugliese, da Millelibri Libreria a Prinz Zaum, alla Biblioteca Dei Ragazzi, si è andato consolidando un modulo d’azione di questo eterogeneo, tonitruante collettivo letterario: due incontri per tematica (i primi due imperniatisull’argomento della malattia, declinato nelle sue manifestazioni storiche e letterarie d’ogni tempo; i due successivi, compreso quello di martedì scorso, sul concetto di libertà, sciorinato in rapporto alle varie tipologie di libertà esistenti e a quelle «inesistenti», negate, ai risvolti negativi dell’esser liberi), decisa di volta in volta col Professore (tendenzialmente si segue la tematica generale d’analisi, scelta dalla semestrale rivista di letteratura “Incroci” diretta da Pegorari assieme ad altri due grandi della letteratura meridionale, specie pugliese: Lino Angiuli e Raffaele Nigro) e, per ciascun incontro, solitamente tre testi di varia natura, di autori preferibilmente, ma non necessariamente italiani. Predomina la narrativa, ma non si trascurano la poesia e la saggistica proprio perché l’intento dei ragazzi è quello di abbracciare a trecentosessanta gradi le lettere, approfondendone gli aspetti meno «manualistici», interpretandone i movimenti, gli scarti, i singulti al fine di arricchire il loro bagaglio culturale e quello di chi, nomade compiaciuto, si fa pubblico loro ad ogni «riunione» e discussione.
Nel ritrovo di qualche giorno fa, ad esempio, ponendosi domande diverse dalle solite e posizionandosi in una prospettiva inconsueta, dunque interessantissima, i ragazzi hanno raccontatoci, anche in ossequio al centenario dalla nascita del suo autore, alcuni passaggi fondamentali de “Il barone rampante” di Italo Calvino, narrandoci di Cosimo Piovasco di Rondò e del suo larghissimo, tendente all’infinito, concetto di libertà.Dunque, un balzo verso la saggistica filosofica con Foucault ed il suo “La volontà di sapere – storia della sessualità I”, con una domanda cataclismatica: «siamo davvero liberi, oggi, per quanto concerne il sesso? Nella parola, nell’atto, nella vita associata? O siamo solo dei “vittoriani” evoluti?».
In chiusura, poi, la poesia, con un poeta di gran pregio: Raffaele Carrieri (“Un doppio limpido zero”).Accoratamente presentato da una sua compaesana, tarantino dall’animo inquieto, dalle suole consumate, assetato di strade, crocicchi, chiassi, inarrestabile libero solitario fuggiasco. Se avete perso quest’opportunità splendida di avere le tasche colme d’oro parlato, non disperate. ControVerso ha una pagina Instagram (@contr_overso) su cui non solo comunicherà i prossimi appuntamenti ma, connessa ad un blog (luogocontroverso.blogspot.com), vi avviserà della pubblicazione scritta, su quest’ultimo, degli approfondimenti esposti oralmente negli incontri. Sono già presenti, ovviamente, gli interventi delle scorse riunioni. Quindi? Che fate? Non andate a leggere? Noi, nel frattempo, di cuore auguriamo a ControVerso, alle menti meravigliose che compongono il collettivo, lunga vita e tanta prosperità, auspicando che l’uditorio già d’incontro in incontro crescente, possa sempre più espandersi.
















