La storia

Bari, l'ucraina Oksana Hobush riceve cittadinanza italiana davanti a sindaco Decaro

Nel giorno dell'anniversario dell'inizio della guerra. Oksana è sposata con un cittadino barese e vive in città dal 2017

Oggi, nella sala giunta di Palazzo di Città, alla presenza del sindaco Antonio Decaro, la cittadina ucraina Oksana Hobush, nata a Kozliv (Ucraina), sposata con un cittadino barese e residente a Bari dal 2017, ha ricevuto la cittadinanza italiana conferita con decreto del Presidente della Repubblica.

“Questo è un giorno particolare per l’Ucraina, per l’Europa e per la democrazia - ha detto il sindaco Decaro -. Esattamente oggi, un anno fa, il popolo ucraino si svegliava con un invasore sotto casa. Esattamente un anno fa il popolo ucraino perdeva la sua condizione di popolo libero perché il suo Paese entrava in guerra.

Il 24 febbraio del 2022 tutta l’Europa si è risvegliata in guerra ed è stato come tornare indietro di 70 anni e provare quella paura che fino ad oggi avevamo sentito ascoltando i racconti dei nostri nonni o leggendo libri di storia.

Noi, oggi, però, a quella guerra non vogliamo lasciare spazio e, come abbiamo provato a fare in questi mesi, cerchiamo di mandare un messaggio di pace e di speranza, da qui, dalla città di San Nicola che da stamattina risuona delle preghiere delle sorelle e dei fratelli ucraini nella cripta della Basilica.

Il nostro messaggio di speranza è contenuto in questo documento, nella cittadinanza italiana che consegniamo alla nostra concittadina Oksana, una donna ucraina che ha scelto il nostro Paese come sua nuova casa ormai da qualche anno.

La scelta di svolgere oggi questa cerimonia ha per noi un valore fortemente simbolico per ribadire la nostra contrarietà alla guerra e l’auspicio che questo atroce conflitto possa cessare al più presto”.

Tiene in braccio la sua nipotina di un anno e mezzo che ha visto suo padre solo poche volte perché da un anno è al fronte a combattere contro i russi. Poi, emozionata, traduce le parole di sua figlia arrivata la scorsa notte da Ternopil: «Non potete capire le atrocità che stiamo vivendo, dovete fare tutto il possibile perché la guerra non arrivi anche nelle vostre case». Ha il cuore spaccato in due, tra la gioia e il dolore, Oksana Hobush, 52 anni, che oggi a Bari ha ricevuto la cittadinanza italiana nel giorno in cui il conflitto nella sua terra, l’Ucraina, segna il drammatico traguardo di un anno. «Dallo scorso 24 febbraio le nostre vite si sono fermate - afferma mentre i suoi occhi diventano lucidi - è una tragedia indicibile e speriamo solo che la pace arrivi presto».
Oksana vive da dieci anni a Bari e nel 2017 ha ottenuto la residenza. Da sette anni è sposata con il barese Giuseppe, 62 anni. «Ci siamo conosciuti 11 anni fa su internet - ricorda suo marito - e abbiamo notato molte affinità, così la nostra relazione è iniziata. Aspettava da tempo di ottenere la cittadinanza italiana». Oksana è grata all’Italia ma la felicità per questo momento tanto atteso non affiora dal suo viso perché "la sofferenza per tutto quello che sta vivendo il mio popolo è sempre dentro di me». Nei giorni scorsi è riuscita a convincere sua figlia Daria, 32 anni, a venire a stare un pò con lei in Italia, ma ha dovuto faticare parecchio perché non voleva andare via dalla sua terra nonostante «le cose terribili» che vive ogni giorno. «Non potete capire - racconta Daria - sono almeno 15 ore al giorno di terrore: di giorno e di notte dobbiamo correre negli scantinati, io e mia figlia così piccola, perché la nostra città viene bombardata. Mio marito lavorava come marmista e ora fa il soldato. Da quando è iniziata la guerra siamo tutti cambiati e le persone, dentro, non sono più come prima».
Il sindaco Decaro, in occasione della cerimonia, ha evidenziato che «il popolo ucraino non è più libero» e «a quella guerra non vogliamo lasciare spazio: lanciamo un messaggio di pace da qui, dalla città di San Nicola che da stamattina risuona delle preghiere delle sorelle e dei fratelli ucraini nella cripta della Basilica». Oggi, ha concluso, «abbiamo conferito la cittadinanza italiana a una sorella ucraina che vive a Bari così come i 300 ucraini che sono arrivati in questi mesi e sono stati accolti dal grande cuore della città e dei baresi».

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