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Dal Colbrelli a Nibali: grandi del ciclismo «venite a ballare in Puglia»

 
Alessandro Salvatore

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Alessandro Salvatore

Il 26 giugno il campionato italiano tra l'Adriatico e la Valle d'Itria. La Federazione: «Un premio al movimento regionale»

Mercoledì 23 Febbraio 2022, 18:24

18:34

Ricordate l'atleta rivestito di fango che il 3 ottobre del 2021 fece impazzire l'Italia «interrandosi» di gioia dopo aver tagliato per primo il traguardo della Parigi-Roubaix? Si tratta del bresciano Sonny Colbrelli. Cosa c'entra con la Puglia? Il fango non c'entra, ma l'asfalto sì, perché il corridore di Desenzano del Garda sarà probabilmente una delle «stelle» che il prossimo 26 giugno faranno parte del cast del Campionato italiano di ciclismo in linea che si terrà nel barese, tra Giovinazzo ed Alberobello. «Avrei preferito un evento di carattere giovanile, più aderente alla pelle del nostro territorio su cui stiamo lavorando per formare ciclisti, ma la kermesse professionistica, come se fosse lo scudetto del calcio di proporzione individuale, costituisce comunque un'attrazione che, in seno allo sport, serba un volano turistico». E' questo il commento del presidente della Federciclismo pugliese Giuseppe Calabrese, in seguito all'ufficializzazione dell'organismo nazionale, dell'evento tricolore «che la nostra Puglia avrà onore di ospitare perché - sottolinea alla Gazzetta il dirigente federale, al suo secondo mandato - il campionato professionistico è un classico della bicicletta, che in Italia si corre dal 1885 e che vede sotto il suo albo d'oro lungo 121 anni leggende come Girardengo, Binda, Bartali, Coppi, Moser, Saronni, Bugno, Nibali, sino a Colbrelli, che vincendo l'ultima Parigi-Roubaix ha inviato al mondo una bellissima fotografia del ciclismo italiano».

LE STELLE SU UNA SCENA BELLA Dal mare Adriatico di Giovinazzo alla Murgia dei trulli di Alberobello. Le due ruote solcheranno un tratto mozzafiato della Puglia, così come architettato dal Gruppo Sportivo Emilia, deputato dalla Federciclismo ad ente della manifestazione. Sulla carta è stato disegnato un percorso di 200 chilometri abbondanti (a metà tra la linea stradale verso la Valle d'Itria e un circuito finale da ripetere cinque volte attorno ad Alberobello), che costituisce la tradizione della gara che assegna il tricolore al vincitore che ne farà sfoggio per l'anno a seguire. «La storia di questa competizione vuole che, la settimana dopo - spiega il presidente Fci Puglia Calabrese - al Tour De France si presentino i freschi campioni di diverse nazioni. Difatti la gara titolata, come da calendario fissato dall'Unione ciclistica internazionale, si tiene contestualmente nella domenica che precede la corsa a tappe più importante del mondo». Accanto al probabile Colbrelli, detentore dell'ultimo sigillo, probabilmente correranno in Puglia atleti dal valore del lucano Pozzovivo, del trentino Trentin e del suo conterraneo Moscon, protagonista sfortunato della Parigi-Roubaix vinta da Colbrelli, Sul massacrante tragitto in pavè l'italiano bruciò in volata Veermersh e Van der Poel. Quest'ultimo è citato da Calabrese per cristallizzare la natura del ciclismo, guardando ai giovani allievi da svezzare. «Questo sport è multidisciplinare, capace di aprire più scenari di crescita a chi lo pratica. La dimostrazioni viene da assi come Van der Poel e Van Aert, protagonisti di Olimpiadi, Mondiali ed Europei, che siano in sella ad una bici su strada o da cross».

IL SETTORE IN BUONA SALUTE Lo spirito eclettico, citato dal presidente federale, si riflette nello spettro davanti al futuro del movimento. «Lo stato di salute del ciclismo regionale? E' buono. La Federazione vanta 4000 tesserati, che sono destinati a crescere come indicano le 127 società affiliate nel 2021, rispetto alle 103 dell'anno prima ed oggi, nella prima fase di riaffilazione, siamo già a quota 116. La Puglia - continua Calabrese - è tra le aree italiane che ospitano più competizioni di mountain bike, tra le 30 e 40 all'anno, spiegando la vitalità di un fenomeno. Per tale ragione la Fci ci ha premiato in questi ultimi anni, affidandoci l'organizzazione di eventi come il campionato italiano ciclocross, il campionato italiano femminile élite su strada ed il Puglia Challenge della disciplina olimpica cross country la cui terza edizione da poco partita toccherà in questo 2022 il record di 24 tappe».

MONACO: ECCEZIONE PROFESSIONISTICA La terra di Puglia sarà capace di generare campioni del ciclismo? Calabrese risponde guardando la strada, che è la realtà parafrasando lo sport di cui è innamorato da bambino. «Sono stato educato su una bicicletta, tramandatami da mio padre Filippo, dilettante di buona fattura degli anni Settanta, da tre Coppe Messapiche in bacheca. Io sono nato dall'amore per questa disciplina, visto che mio padre conobbe mia mamma figlia di un appassionato dei due cerchi. Sarei voluto diventare un professionista di questo sport. Non ho centrato l'obiettivo, ma sono arrivato alla classe dirigenziale. Questa è la realtà - evidenzia l'uomo della Fci - che in Puglia parla di alcune promesse. Le ultime sono quelle di Francesco Dell'Olio (della Ludobike Bisceglie) e Walter Vaglio (scuola ciclistica Nibali di Tuglie), rispettivamente secondo e sesto al recente campionato italiano Esordienti di ciclocross». Le citazioni promettenti sono ai piedi del dilettantismo. La vetta professionistica è dura da scalare, soprattutto in una Puglia che paga l'assenza di club e di limiti strutturali. Spesso il talento, per firmare un contratto, è costretto ad andare via da casa. L'esempio, ultimo, si chiama Alessandro Monaco. Il grottagliese classe 1998, che vanta l'11° posto al Giro d'Italia under 23 del 2019, corre ora per il team italo-rumeno Giotti Victoria-Savini Due, la cui sede operativa è Pescara, sotto l'ala del generale manager ex professionista con due tappe vinte alla «corsa rosa» Stefano Giuliani e il direttore sportivo vincitore di due tappe al Tour Valerio Tebaldi. Dal 2020, nove anni dopo il ritiro dell'andriese Giuseppe Muraglia, Monaco è l'eccezione del ciclismo qui a Sud. Lui, unico professionista del Tacco, che il 26 giugno starà nel plotone che darà la caccia al tricolore. Un passista scalatore, unico genere Made in Puglia. «Ci sarò, conosco a menadito le strade che ospiteranno il campionato professionistico. Sogno da ora di arrivare per primo al traguardo, nella mia terra pugliese, che è diventata uno scenario ideale per il ciclismo» dichiara Monaco alla Gazzetta.

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