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C’è chi lo chiama destino, chi storia: di Gorbachev la grandezza
“Addio ‘900”, recitano titoli e commenti nell’inchinarsi al cospetto di Mikhail Gorbachev
Mikhail Gorbachev è morto: l’ultimo presidente dell’Unione sovietica e padre della perestrojka aveva 92 anni. Dal crollo del Muro di Berlino, passando per la fine della guerra fredda, il disarmo nucleare, il ritiro dall’Afghanistan: il suo nome evoca un’intera epoca di cambiamenti storici conclusasi nel '91 con il crollo dell'Urss.
“Addio ‘900”, recitano titoli e commenti nell’inchinarsi a #Gorbachev. Sincero, struggente saluto, ma non è vero. Il secolo lunghissimo è ancora qui, e, anzi, per certi versi, da Mosca spira una tempestosa eco di fine ‘800. La Storia come linea retta nel tempo è una suggestione.
— Oscar Iarussi (@IarosOscar) August 30, 2022
Il sentimento del tramonto dell’Unione Sovietica, la consapevolezza di quel che è ancora ma non è più, il coraggio e il passaggio oltre il Muro. E l’incertezza, persino la sconfitta di quel cambiamento necessario. C’è chi lo chiama destino, chi storia. Di #Gorbachev la grandezza.
— Oscar Iarussi (@IarosOscar) August 31, 2022