Una mela al giorno
Epilessia e sport: attività fisica sì, ma con consapevolezza
Parola agli esperti Lice
Epilessia, malattia sociale: ne soffrono oltre 50 milioni di nel mondo, 6 milioni in Europa, in Italia circa 600.000 , circa 1 persona su 100. Su di loro si affacciano pregiudizi e paure specie in campo dell’attività fisica consentita a questi soggetti.
Gli esperti della Lega Italiana Contro l’Epilessia, LICE, hanno dichiarato esplicitamente: “ l’epilessia non è ostacolo allo sport né all’attività fisica (in discipline adatte e con giuste precauzioni). “Sport ed esercizio fisico - dice Carlo Andrea Galimberti, presidente LICE - hanno effetti positivi sul benessere generale, fisico e psicologico; secondo alcuni studi possono avere anche effetti favorevoli sul controllo delle crisi epilettiche. Molte attività sportive rappresentano, inoltre, un momento straordinario di integrazione sociale particolarmente utile alle Persone con epilessia. Sono al riguardo disponibili raccomandazioni internazionali che supportano l’epilettologo e il medico dello sport nelle certificazioni di idoneità”. Non esistono regole valide per tutti.
La frequenza, la tipologia e il controllo delle crisi sono elementi determinanti per decidere quale attività sportiva sia più indicata: “L'Epilessia in senso generale non controindica l'attività sportiva - dice Oriano Mecarelli, presidente Fondazione LICE - anche se occorre praticarla con consapevolezza, conoscendo bene i rischi che alcuni sport comportano. La pratica di un'attività fisica scelta su base individuale aiuta senz'altro a superare lo stigma, facilita l'inclusione sociale e riduce le limitazioni che spesso la patologia comporta. Anche chi soffre di Epilessia farmacoresistente, con crisi quindi ancora non controllate, può praticare uno sport, ma in questo caso occorre scegliere un'attività fisica non pericolosa e da svolgere in presenza di chi possa prestare la giusta assistenza in caso di crisi" (Guida alle Epilessie LICE 2023 ). Esistono sport a basso rischio di traumi o incidenti che permettono una gestione serena della patologia, e altri che per loro natura sono considerati ad alto rischio e generalmente sconsigliati. “Si dovrebbero prendere in considerazione - dice Laura Tassi, Past President LICE - sia le caratteristiche del singolo che quelle dell’attività sportiva cui egli vorrebbe applicarsi in considerazione specie dei loro rischi intrinseci. Eventuali disabilità associate all’Epilessia, il tipo di crisi ed una stima del rischio della loro comparsa durante l’attività sportiva sono fattori imprescindibili da prendere in considerazione nella scelta. Anche il tipo di trattamento farmacologico potrebbe avere effetti poco prevedibili in condizioni di attività fisica intensiva. Prima di praticare uno sport raccomandiamo di informare allenatori e compagni sulla propria condizione, evitare sport in solitaria o in ambienti isolati, indossare sempre dispositivi di protezione, quando indicato, seguire regolarmente la terapia farmacologica”.
La LICE ha promosso il cortometraggio “Fuori dall’Acqua”, dedicato al tema dell’inclusione sociale, dalla scuola al lavoro, e ispirato alla storia di un adolescente con Epilessia, promessa del nuoto. Esempi di attivita’ sportive sconsigliate per persone con epilessia Sport subacquei (immersioni): pericolo elevato in caso di crisi sott'acqua Arrampicata e alpinismo: il rischio di cadute è troppo elevato Paracadutismo, aliante, deltaplano, volo a motore, parapendio: sport estremi che non consentono margini di sicurezza in caso di crisi Sport da contatto (boxe, MMA): aumentano il rischio di traumi cranici Esempi di attivita’ sportive che richiedono precauzioni o supervisione Sci d’acqua, nuoto, canoa, Wind-surf e vela: sono sport per la cui pratica viene richiesto uno specifico parere dello specialista neurologo di riferimento. Esempi di attivita’ che richiedono valutazioni individuali Ciclismo, pattinaggio, equitazione, ginnastica: qui il rischio anche se minimo rispetto alle normali attività quotidiane, va valutato caso per caso.