Una mela al giorno
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Melanoma cutaneo: tumore maligno che si origina dai melanociti della cute e delle mucose, da quelli che costituiscono i nei o, raramente, dai melanociti posti in sedi extracutanee (occhio, meningi, orecchio interno, ecc). In Italia, 15.000 casi l’anno. I nei maligni (melanoma cutaneo) in aumento beu 2 sessi, con prevalenza maggiore negli uomini:15% in più negli ultimi 10 anni. L'incidenza è in aumento con il 20% delle nuove diagnosi negli under 40 anni; raramente colpisce i bambini (Fondazione AIOM).
La valutazione accurata della lesione e la eventuale asportazione con ricorso spesso al bisturi, elementi necessari per la nostra difesa. Presso Istituto Nazionale dei Tumori di Milano (INT) si esegue, da 4 anni, la “biopsia virtuale” con microscopia laser confocale riflettente per diagnosi più accurate e meno invasive, strumento strategico per dermatologi e chirurghi nella gestione dei pazienti a rischio, che consente di studiare in profondità le lesioni sospette senza bisogno di ricorso al bisturi; consente di esaminare i tessuti cutanei a livello cellulare, in tempo reale e senza la necessità di incisioni, rappresentando, spesso,alternativa alla biopsia chirurgica.
“Si tratta di una sorta di biopsia virtuale che – dice il dottor Giuseppe Spadola, (divisione di chirurgia del nelanoma, INT) – consente di leggere l’architettura dei tessuti e le cellule direttamente sulla cute, senza dolore né anestesia, semplicemente appoggiando una sonda”. L’esame si rivolge a pazienti con lesioni melanocitarie atipiche, complesse da valutare visivamente, soprattutto in aree delicate come il volto. Oltre ad evitare l’asportazione inutile di nei benigni, permette una valutazione precisa dei margini delle lesioni da operare, guidando l’intervento verso le aree più informative per l’anatomopatologo e consentendo chirurgia più conservativa. Le principali indicazioni includono i nei pediatrici, quelli del volto difficili da interpretare e lesioni in pazienti a rischio come trapiantati o persone in terapia immunosoppressiva”. ANCHE L’OCCHIO HA LA “PELLE”: la congiuntiva, una membrana trasparente e sottile che riveste la parte bianca del bulbo e l’interno delle palpebre e, quindi, può essere sede di melanoma congiuntivale: forma rara ma aggressiva di tumore maligno (0,25% dei melanomi) clinicamente rilevante per la complessità della diagnosi e della gestione terapeutica. È visibile a occhio nudo e, a differenza del melanoma uveale – che si sviluppa all’interno e non può essere osservato o prevenuto – può essere individuato e trattato per tempo.
“La Fondazione INT di Milano è punto di eccellenza: seguiamo ogni fase, con un’attenzione particolare alla salvaguardia dell’organo e alla funzionalità visiva, utilizziamo – dice la dr Martina Angi, chirurgia oncologica oculare INT- tecnologie avanzate come l’analisi molecolare delle lesioni per affrontare anche i casi più difficili.” La malattia può manifestarsi come una macchia pigmentata o una lesione chiara sulla congiuntiva o lesioni in più punti della superficie oculare, derivanti spesso da condizione precancerosa. Per l’accertamento, visita oculistica oncologica (biomiscropia con lampada a fessura, imaging ad alta risoluzione come OCT o UBM) “Rimuovere lesioni in modo inappropriato può comportare gravi conseguenze e una gestione errata può portare a interventi radicali, fino alla perdita dell’organo nei casi avanzati.
Promossa campagna di sensibilizzazione sul melanoma, la cui prognosi (cioè il decorso previsto e il probabile esito della malattia) può essere eccellente se la diagnosi è precoce”. Se il melanoma è confinato agli strati cutanei superficiali, la prognosi è generalmente buona, con guarigione del paziente. L'aumento dei casi è attribuibile – dice la Fond. AIOM - a fattori come l'esposizione non protetta ai raggi UV naturali (per es. sole) e artificiali (lampade, lettini, ecc.), che sono ancora troppo sottovalutati. Indossare occhiali da sole con filtri UVA/UVB è forma di protezione essenziale.