una mela al giorno
Primo trapianto di vescica umana. E l'associazione italiana di Radioterapia oncologica clinica raccomanda: non fumare
Al Ronald Reagan UCLA Medical Center della California meridionale su un paziente di 41 anni
Presso il Ronald Reagan UCLA Medical Center della California meridionale, nei primi giorni di maggio, è stata trapiantata dai dott. Inderbir Gill e Nima Nassiri e la loro equipe una vescica al paziente Oscar Larrainzar (41 anni) che, a causa
di un cancro invasivo e crudele, aveva perduto, quasi del tutto, la funzionalità della propria vescica. Il trapianto, soluzione per ovviare alle complicanze susseguenti alla sostituzione della vescica, resa inidonea dalla malattia, con un tratto di intestino oppure all’utilizzazione di una sacca esterna o interna (attuali rimedi). Il tessuto intestinale, pieno di batteri, intrinsecamente contaminato” e introdurlo nel tratto urinario «intrinsecamente sterile» porta a complicazioni fino all'80% dei pazienti, che vanno da squilibri elettrolitici a una lenta riduzione della funzionalità renale. La perdita del segmento intestinale può anche causare nuovi problemi digestivi (Dr Gill).
In quasi contemporaneità, al congresso europeo di radioterapia oncologica, è stato presentato un lavoro che potrebbe rivoluzionare in futuro il trattamento del carcinoma muscolo-infiltrante della vescica.
Il gruppo di studio uro-oncologico dell’Associazione Italiana di Radioterapia e Oncologia Clinica ha ribadito che il fumo di
sigaretta provoca cancro alla vescica (30.000 casi/anno in Italia; 7% di tutte le nuove diagnosi di tumore). Implicita la raccomandazione di non fumare/smettere di fumare (Il principale fattore di rischio per il tumore della vescica è il fumo di
sigaretta). Altri fattori sono: esposizione professionale a sostanze chimiche in settori industriali come la lavorazione della gomma, dei coloranti e dei tessuti, assunzione prolungata di alcuni farmaci, infezioni urinarie croniche o parassitarie e una dieta ricca di grassi
Nei casi di cancro, la radioterapia è l’opzione terapeutica moderna, efficace e sicura specienei pazienti che desiderano preservare l’organo o nei casi in cui non sia possibile eseguire un intervento chirurgico radicale. “I trattamenti
conservativi (come la terapia trimodale che combina resezione transuretrale del tumore, radioterapia e chemioterapia), rappresentano oggi un’alternativa consolidata alla asportazione della vescica, con risultati oncologici
paragonabili nei pazienti ben selezionati affetti da carcinoma muscolo-infiltrante. Le tecnologie più avanzate, come la radioterapia a intensità modulata (IMRT) e la radioterapia adattativa – dice il prof. Marco Krengli, Presidente A.I.R.O. -
permettono di somministrare dosi molto precise al tumore, risparmiando al massimo i tessuti sani circostanti come l’intestino e il retto. Ciò consente, oltre a preservare la vescica, di ridurre gli effetti collaterali, migliorare la tollerabilità del trattamento e mantenere una buona qualità della vita… La prevenzione primaria, attraverso l’adozione di stili di vita sani (tra cui no o stop al fumo) è fondamentale per ridurre l’incidenza della malattia. La diagnosi precoce rappresenta invece lo strumento più efficace per aumentare le possibilità di guarigione”.