una mela al giorno
Evviva la Pasqua anche a tavola, con la voglia di far festa
Di tutto un po', senza esagerazioni e con il gusto di avvicinare tutto per il piacere della convivialità ed un occhio alla salute e al benessere
Buona Pasqua a tavola: anzitutto la voglia di far festa e, se non ce l’hai, devi cercarla, trovarla, farla tua. Nulla è impossibile. Ad iniziare da un gesto di umiltà, di perdono, di riconoscenza, di carità, di onestà civica. Ne basterebbe uno per far festa vera. Mettersi a tavola non crei problemi.
Per tutti valga la regola-paracadute: poca carne rossa (quanto basta per la “tradizione”), preferire quella bianca e il pesce, qualunque, purché fresco o refrigerato a dovere. Non manchino verdure fresche, crudite, o cotte al vapore o alla griglia (il nostro “sopratavola” sia presente dall’inizio alla fine), legumi (lenticchie, ceci, ecc: anche ottimi contorni) e cereali (pane, pasta,ecc,) purché integrali.
I grassi siano solo pochi ed inseriti a dovere senza esagerazione alcuna (besciamella, ragù, panna, burro, margarina, ecc… con il bilancino avaro). L’olio extravergine di oliva (diffidare da quello venduto a basso costo) sia re assoluto per ogni e qualsiasi piatto.
Non c’è da esagerare con gli zuccheri semplici (o carboidrati, come il glucosio, quelli delle bustine del bari, fruttosio, saccarosio, lattosio e il maltosio: forniscono energia rapida e calorie); un dessert dolce comunque non manchi ma sia limitato e non ripetibile nella giornata. Meglio il fatto da sé, in casa, con farina integrale, frutta fresca (il minimo di marmellata) e poco altro. Evitare qualsiasi bibita zuccherata: la spremuta di frutta sia preferita sempre… ma perché non mangiare l’originale frutta fresca fatta a pezzi? Il vino? Un bicchiere (scarso) di quello buono a pranzo ed uno a cena (per la donna, due terzi di bicchiere): l’organismo femminile metabolizza diversamente dall’ uomo, per una minore attività naturale dell'enzima alcol deidrogenasi); NO, per tutti, ai superalcolici… si può brindare anche con una punta di vino e porta bene anche alla salute. Bando ad amari, aperitivi, digestivi, ammazzacaffè e dintorni.
Il tradizionale uovo sodo non sia sul banco dell’accusa; evitare di “sporcarne” il guscio con scritte-figure i cui inchiostri possono
danneggiarle e farci anche male. Bianco e rosso. Al naturale è bello.
Il cioccolato sia ospite d’onore. Lo si preferisca “amaro” (fondente o nero) almeno 75%: fino a circa 20 grammi quotidiani (un quinto di una tavoletta classica da 100 g): aiuta l'agilità mentale, potenzia velocità e accuratezza di esecuzione di test cognitivi e fa sempre festa (anche perché bandisce paturnia, cefalea, emicrania, insonnia).
Il Galateo avverte: Chi è invitato a pranzo partecipi senza porre riserve e limitazioni. Mostri gradimento per ogni pietanza ma ne mangi poco di ognuna. Non vuoti il bicchiere di vino ad evitare che eventuali camerieri lo riempiano e facciano perdere il conto del totale. Il galateo consente che, al mescitore, si dica, con un cenno cortese, basta.
Evviva la Pasqua, anche a tavola.