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Estate, tempo dei nonni
Aprirsi all’esperienza dell’amore incondizionato riconoscendo nel nipote un altro soggetto diverso da sé da conoscere, scoprire, amare
In estate con le scuole chiuse e mamma e papà al lavoro, i nonni fanno spesso ingresso sulla scena della famiglia, per accudire i nipoti bambini e adolescenti.
Ma come lo fanno? Innanzi tutto, di nonni disponibili a stare con i nipoti ce ne sono sempre meno, un po' perché lavorano ancora fino oltre l’età della pensione e un po' perché i figli sempre più spesso si trasferiscono a vivere e lavorare lontano dalle città natali delle proprie famiglie di origine.
Ma, dei nonni che restano, cosa è cambiato rispetto al passato? Sembrano meno presenti, mentalmente, più orientati sui propri bisogni, considerando quelli dei nipoti secondari. L’atteggiamento è quello di una disponibilità condizionata. Ma è sempre stato così?
Un tempo i nonni erano quelli che viziavano i nipoti, o comunque li facevano sentire importanti. Meno propensi ad educare nel senso di preoccuparsi di dare norme e regole (a quello ci pensavano i genitori) e più ad accondiscendere desideri e capricci dei piccoli, dando loro un fiato di un diverso riferimento educativo, più morbido e permissivo.
Ma oggi, in realtà, a causa dell’assenza di entrambi i genitori per impegni di lavoro e alla conseguente educazione permissiva disfunzionale di alcuni genitori - dovuta anche alle colpe percepite della loro ridotta funzione genitoriale e all’aumento della complessità sociale-, sembra che i nonni abbiano perso la loro funzione educativa. E allora, il tempo con i nonni è simile ad un “parcheggio” ad ore sicuro?
I nonni sono l’eredità più preziosa della famiglia, rappresentano le radici e comunque essi siano, è bene che i nipoti ne abbiano e ne facciano esperienza se possibile. Tuttavia, l’impegno dei nonni – i quali forse a causa della nuova società del benessere individualistico, hanno perso anch’essi un po' la bellezza e lo scopo di una relazione educante-, può orientarsi ancora meglio che nella loro esperienza di genitori.
Aprirsi all’esperienza dell’amore incondizionato riconoscendo nel nipote un altro soggetto diverso da sé da conoscere, scoprire, amare. Solo così, l’esperienza di aiuto dei figli sarà generativa di un rapporto insostituibile, cioè quello tra nonni e nipoti, radici e frutti, passato e futuro delle proprie storie famigliari. In questo modo a beneficiare della relazione, vera e autentica, saranno entrambi.
Tutto ciò richiede sforzo e sacrificio, posporre sé stessi e i giudizi, così come l’educazione normativa finalizzata solo al perbenismo e, sostituendola con un’educazione basata su un codice affettivo ed emotivo, un modo nuovo di essere al fianco dei bambini e dei ragazzi, in ascolto e osservazione della loro unicità. Non saranno più solo i nonni del gelato, dell’acquisto del giocattolo, in una relazione svuotata di senso e di valore, ma dei riferimenti, dei modelli, delle guide a cui i nipoti ricorreranno sempre, anche da grandi, finché essi ci saranno e, nel loro inconscio affettivo, i nipoti continueranno a farli vivere in loro, con i loro sguardi, parole, emozioni ed esperienze indimenticabili.