Landini a Bari: «Al Sud occorre unità, non è il momento di piccole patrie». Decaro: «Se toccano il Pnrr sarà rivoluzione»
Il segretario della Cgil ha parlato a margine dell’incontro sul Mezzogiorno dal tema 'Per l’unità e la crescita del Paese'
Mercoledì 07 Settembre 2022, 14:41
20:18
«Il divario Nord-Sud si supera unendo il Paese, non dividendolo. Noi vogliamo ribadire che il Paese non ha bisogno di autonomia differenziata o di condizioni diverse tra Regioni. Il Paese ha bisogno di fare sistema e fare riforme che determinano che tutti i cittadini hanno gli stessi diritti, gli stessi servizi, le stesse protezioni». Lo ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini, parlando a Bari a margine dell’incontro sul Mezzogiorno dal tema 'Per l’unità e la crescita del Paese'. «Abbiamo bisogno di fare sistema - ha aggiungo Landini - . Non è il momento delle piccole patrie o del fatto che ognuno da solo risolve i suoi problemi».
«Siccome siamo nel pieno di una campagna elettorale, vogliamo rimettere al centro temi che sono spariti, come il futuro del Mezzogiorno, il lavoro che non deve essere precario, non essere poveri lavorando, intervenire sui salari e combattere le diseguaglianze. Questi sono i temi che non riguardano solo il Mezzogiorno», ha detto Landini.
«Lanciamo una discussione nel nostro Paese - ha detto Landini -, avremo la prossima settimana una grande assemblea di delegati a Bologna e stiamo già pensando di organizzare un incontro per l'8 e il 9 di ottobre, quindi prima di sapere quale sarà l’esito delle elezioni». «Qualsiasi governo verrà fuori da queste elezioni - ha aggiunto - , noi rispetteremo qualsiasi risultato visto che è il voto dei cittadini, anzi invitiamo gli italiani ad andare a votare visto che è un diritto che abbiamo ottenuto quando abbiamo cacciato il nazifascismo, ma deve essere chiaro che le nostre proposte le sosterremo davanti a qualsiasi governo ci troveremo di fronte: al centro devono tornare il lavoro e la persona e l’unità del Paese è l’unica condizione per la crescita. Oggi l’unità significa tutelare quelli che stanno peggio, e oggi le condizioni peggiori sono nel Mezzogiorno del nostro Paese».
«Noi non pensiamo che oggi sia il momento di riaprire una discussione nel nostro Paese per cambiare il Pnrr. Quel piano va applicato. Il nostro Paese - ha detto Landini - ha un’occasione storica, quella di utilizzare bene i soldi del Pnrr e i fondi di coesione. E siccome nel piano presentato più del 40% delle risorse deve essere investito nel Mezzogiorno, perché per superare i divari bisogna investire dove queste diseguaglianze ci sono, è evidente che questo è un punto decisivo». «In particolare - secondo Landini - uno dei temi è quello di fare assunzioni, mettere nelle condizioni Regioni e Comuni di aver al loro interno quelle competenze per poter far procedere i piani e rispettare i tempi. Pensiamo che questo sia il momento di un piano straordinario di assunzioni nei settori pubblici».
«Siamo nel pieno di una grande trasformazione. Abbiamo la 'sfortuna' di vivere in un periodo in cui nello stesso momento dobbiamo fare i conti con una pandemia che non è ancora finita, con una guerra che non abbiamo mai voluto e che pensiamo che sia necessario bloccare, con un cambiamento climatico che non ha precedenti e con una rivoluzione digitale che sta cambiando il lavoro, le persone e i rapporti. Al centro di questo cambiamento non deve esserci il profitto ma la persona e il rispetto dell’ambiente».
«Noi pensiamo che è il momento di fare investimenti per creare lavoro di qualità, perché - ha aggiunto - non si muoia lavorando e che si determini un nuovo modello di sviluppo che per quello che ci riguarda deve essere fondato su un piano straordinario che metta al centro le energie rinnovabili e la sostenibilità ambientale delle attività e delle produzioni».
«Di fronte a quello che sta succedendo, come due anni fa c'è stato il patto tra il governo, i sindacati e le imprese che ha prodotto il protocollo sulla sicurezza e ha messo nelle condizioni di fronte alla pandemia le aziende di non fermarsi, oggi siamo in una situazione in cui dobbiamo proteggere le nostre imprese e proteggere i lavoratori: non ci devono essere licenziamenti e c'è bisogno che, laddove si ricorre alla cig, con le bollette che stanno triplicando, non può essere che i lavoratori abbiamo dimezzato il loro stipendio. Questo è un provvedimento che va assunto per integrare il reddito di questi lavoratori». Lo ha detto il segretario della Cgil Maurizio Landini, parlando a Bari a margine di un incontro sul Mezzogiorno.
«La situazione è insostenibile - ha aggiunto Landini - , la gente non ce la fa più ad arrivare alla fine del mese. Con i rincari delle bollette siamo davanti ad una situazione che sul piano sociale rischia di esplodere. Quindi stiamo chiedendo anche a questo governo di fare interventi urgenti, perché non possiamo aspettare». «Stanno parlando di un nuovo decreto da fare - ha detto ancora - che secondo noi deve contenere delle operazioni molto precise. C'è una quantità di extraprofitti che le imprese hanno fatto in questi mesi che devono essere redistribuiti ai cittadini, lavoratori e pensionati».
Decaro: Elezioni innaturali in un periodo così pieno di difficoltà
«Sembra innaturale fare una campagna elettorale in questo periodo in un momento in cui ci sono tante difficoltà, noi amministratori dovremmo occuparci oggi dell’efficientamento energetico e dell’attuazione del Pnrr, perché passano i mesi e noi abbiamo bisogno di ulteriori semplificazioni per dare attuazione a queste opere pubbliche che cambieranno in meglio la vita delle nostre comunità e che vanno concluse entro il 2026». Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente Anci Antonio Decaro, a margine dell’incontro sul Mezzogiorno organizzato a Bari dalla Cgil.
I progetti del Pnrr «non sono delle cartelle con dei titoli e degli importi ma sono persone che salgono sugli autobus ad alimentazione elettrica, sono bambini che potranno andare negli asili nido, sono famiglie che potranno socializzare in parchi e playground all’aperto nelle zone soprattutto periferiche della nostra città. Purtroppo ci ritroviamo a fare questa campagna elettorale e credo sia giusto accendere i riflettori sui temi che interessano la nostra comunità in questo momento, sperando di avere nel prossimo Governo un interlocutore stabile e autorevole per gli enti locali come quello che abbiamo avuto».
«I soldi del Pnrr per i Comuni non si toccano. Se qualcuno pensa di toglierci quelle risorse noi sindaci faremo la rivoluzione». Lo ha detto il sindaco di Bari e presidente Anci Antonio Decaro. «Quando sento dichiarazioni rispetto alle modifiche del Pnrr non so a che cosa si riferiscano - ha detto Decaro - i 40 miliardi che riguardano gli enti locali e il resto delle attività dei Comuni sono stati tutti assegnati, non sono soltanto impegni nei confronti dei nostri concittadini ma anche vincolanti dal punto di vista giuridico».
Giannola (Svimez): Autonomia è illusione di un Nord in declino
La proposta di trasferire a Milano la sede di un Ministero è «un esercizio di fantasia, richieste surreali, già realizzate, già fallite, è un modo diverso per rimettere sempre al centro il tema dell’autonomia, che è una delle grandi illusioni del Nord, che dovrebbe invece riflettere sul suo declino, che è più rapido di quello del Sud negli ultimi anni». Lo ha detto il presidente dello Svimez, Adriano Giannola, rispondendo alla domanda dei giornalisti a margine di un incontro sul Mezzogiorno organizzato a Bari dalla Cgil. "Questa - ha detto Giannola - è la cosa che credo sta mancando completamente in queste campagne elettorali: riflettere sul fatto che l’Italia è un asset importantissimo per tutta l’Unione Europea, perché importantissimo è il Mediterraneo. E noi siamo la base logistica dell’Europa. La Germania ha capito che a Est non ci può più andare più di tanto e anche l’Europa credo lo abbia capito, deve guardare a Sud».