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Violenza, il braccialetto con l'IA che "protegge" le donne progettato a Bari

 
Redazione online

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Il dispositivo "No pAIn" progettato del prof. Agostino Giorgio ricercatore e docente del Politecnico di Bari, basato sull'utilizzo della intelligenza artificiale

Domenica 17 Dicembre 2023, 20:10

BARI - Dal Politecnico di Bari arriva un braccialetto che con l'aiuto dell'Intelligenza Artificiale può proteggere le donne vittime di violenza. Si chiama "No pAIn" ed è il prototipo ideato prof. Agostino Giorgio ricercatore e docente di Elettronica dei Sistemi e delle Applicazioni Digitali nel capoluogo barese: si tratta di un dispositivo duale del braccialetto elettronico che fornisce una sorta di scudo per la vittima, ma che mette anche al guinzaglio il carnefice. 

«In sostanza - spiega il docente - l'intelligenza artificiale riconosce con elevatissima attendibilità una situazione di pericolo e trasmette in maniera del tutto automatica e silente messaggi di alert con le coordinate GPS della potenziale vittima. In questo modo partono automaticamente ed immediatamente richieste di aiuto che la vittima non potrebbe inviare. È una sorta di segnale di richiesta di aiuto (la mano con il pollice ritratto) in forma elettronica che viene trasmesso in forma totalmente automatica e può raggiungere chiunque ed ovunque».
La simulazione con l'uso del prototipo è mostrata in questa demo video: il braccialetto è più piccolo di un accendino ed è supportato da una voce femminile (sintetizzata) che riproduce un colloquio, che dai toni sereni passa a quelli tipici di una situazione di pericolo che l'intelligenza artificiale contenuta nel dispositivo riconosce come potenzialmente pericolose, così in tempo reale invia notifiche, messaggi telegram ed e-mail con le coordinate GPS della persona in pericolo a chi la conosce. 
«I test eseguiti sul prototipo sono assolutamente incoraggianti perché rivelano una accuratezza elevatissima - spiega Giorgio - nel distinguere situazioni di reale pericolo di aggressione da scenari di “comuni” litigi o discussioni con esito non violento e nell’invio delle relative richieste di aiuto. Il dispositivo hardware potrebbe essere messo in commercio assieme ad una serie di servizi a tutela delle donne».
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