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Taranto, l'alert del Comitato internazionale: «I Giochi 2026 sono a rischio». Il Commissario: «Ecco chi ci ha fatto perdere tempo» VIDEO

fabio venere

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«False accuse». E poi la proposta: «Chiediamo un parere congiunto alla Corte dei Conti»

Non c’è pace per i Giochi del Mediterraneo “Taranto 2026”. Alle cinque della sera, c’è stato un nuovo braccio di ferro tra il presidente del Comitato internazionale della manifestazione sportiva, Davide Tizzano e quello del Comitato locale, Massimo Ferrarese. Con il primo che giudica il capoluogo ionico non in grado di ospitare la kermesse e con il secondo che respinge al mittente le critiche e contrattacca.

«Sono sempre molto ottimista in generale, ma su Taranto sono pessimista perché il tempo vola e c’è ritardo su tutto. Il Comitato organizzatore, oggi, non è in grado di mettere in piedi i Giochi del Mediterraneo quest’anno e non ci sono possibilità di rinviarli al prossimo. Servono impianti e un’organizzazione che ancora non ci sono». Atto d’accusa firmato, così come riporta l’Ansa, da Davide Tizzano, presidente del Cijm, durante il Consiglio nazionale del Coni. In effetti, se i calendari sportivi lo consentissero, uno slittamento della manifestazione al 2027 consentirebbe di organizzare tutto nel migliore dei modi.
«Si stanno cercando di risolvere una serie di criticità - ha aggiunto Andrea Mancino, presidente della federazione italiana biliardo sportivo e componente del Comitato organizzatore dei Giochi in quota Coni -. Dovremmo aver risolto il problema del villaggio degli atleti che verranno ospitati sulle navi, mentre con il Comitato internazionale gli altri problemi si risolveranno a breve. Avremo una situazione più chiara entro un mese». Sul tema, dal canto suo, il presidente del Coni, Luciano Buonfiglio, ha concluso: «Abbiamo chiesto certezze, speriamo ci mettano in condizione di essere pronti».

A stretto giro è arrivata la replica del presidente del Comitato organizzatore locale, nonché commissario governativo per la realizzazione delle opere per i Giochi del 2026, Massimo Ferrarese. Che, in una nota, ha affermato: «Smentisco con forza quanto dichiarato dal presidente del Comitato internazionale e assicuro che i lavori si stanno realizzando nel rispetto del cronoprogramma e, quindi, in tempo utile per lo svolgimento dei Giochi. Con la stessa forza, smentisco anche - ha aggiunto Ferrarese - quanto sostenuto sui presunti ritardi nell’organizzazione, imputabili peraltro allo stesso comitato». Per Ferrarese, infatti, se dei problemi ci sono questi possono individuarsi, «proprio nei comportamenti e nelle rivendicazioni del Comitato internazionale che non consentono, allo stato, l’avvio e la definizione di una vasta area di servizi, che lo stesso Comitato ritiene dí sua prerogativa. E questo senza consentirci una valutazione dei costi degli stessi servizi, nel rispetto della normativa nazionale. E tale posizione, ad oggi, ha determinato un ritardo di oltre sei mesi».

Pomo della discordia tra i due, manco a dirlo, l’affidamento dei servizi tecnologici, dell’antidoping, del timing, della cybersecurity e dei diritti televisivi. Attività che dovrebbero essere affidate dal Comitato internazionale a società che, nelle precedenti edizioni dei Giochi, hanno già svolto questi servizi. Il tutto, per una cifra di oltre 11 milioni di euro che il Comitato locale dovrebbe trasferire ad Atene. Ma prima di farlo, a sua volta, Ferrarese ha chiesto alla società pubblica Sport e Salute di rilasciare un parere tecnico sulla congruità della somma in questione.

Ferrarese: «Chiediamo parere alla Corte dei Conti»

«Parliamoci chiaro: il problema non solo i cantieri. I problemi sono i servizi tecnologici, il broadcasting, l’antidoping: costano tutti milioni di euro e ci è stato chiesto di affidarli a società indicate dal comitato internazionale senza gara. Noi chiedevamo una gara: ci siamo opposti a procedure non trasparenti e non legittime». Lo ha detto il commissario straordinario per i Giochi del Mediterraneo, Massimo Ferrarese in merito all’allarme lanciato ieri da Davide Tizzano, presidente della confederazione internazionale dei Giochi del Mediterraneo di Taranto che durante il Consiglio Nazionale del Coni ha riferito che «il comitato organizzatore oggi non è in grado di mettere in piedi i Giochi quest’anno e non ci sono possibilità di rinviarli al prossimo. Servono impianti e un’organizzazione che non ci sono». Ieri c'è stata la prima replica di Ferrarese, che oggi, ha chiarito altri elementi.

«Faccio una proposta al comitato internazionale: chiediamo un parere congiunto alla Corte dei conti. E’ semplice e trasparente: noi - ha detto il commissario straordinario - utilizziamo dei fondi pubblici quindi siamo soggetti al controllo della Corte dei conti». «Se la Corte dei conti dovesse dare ragionale al comitato internazionale e quindi sarà possibile affidare 11,6 milioni per servizi di cui non abbiamo nemmeno la descrizione io sono - ha riferito Ferrarese - disponibilissimo a fare un passo di lato o a mettermi anche da parte a disposizione di chi verrà ad agire chiedendo anche scusa per il tempo trascorso». «Se però dovesse la Corte dei Conti dar ragione al nostro comitato, che ha lavorato e ha cercato di trovare delle soluzioni, il comitato internazionale - ha concluso - dovrà chiedere scusa a noi, ai cittadini per il tempo perso che hanno creato problemi ai Giochi del Mediterraneo e praticamente rischiano di non farci raggiungere gli obiettivi»

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