Barletta, consigliere comunale: «Non mi offendo se mi chiamano fascista», è polemica

«Il fascismo ha fatto tante cose buone», ha aggiunto

Redazione online

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Sabato 22 Maggio 2021, 12:59

13:10

«Non mi offendo se mi chiamano fascista... il fascismo ha fatto tante cose buone»: le parole pronunciate dal consigliere comunale di Barletta Flavio Basile hanno fatto il giro dei social, tra i tanti increduli e indignati. E i consiglieri di Coalizione Civica Barletta in serata hanno diffuso una nota a riguardo: «Siamo stanchi. Dopo quanto accaduto nella seduta di Consiglio Comunale di oggi, venerdì 21 maggio, intendiamo denunciare pubblicamente la pericolosa deriva autoritaria in cui tale organo istituzionale rischia di sprofondare definitivamente. Da mesi ormai denunciamo una gestione del Consiglio a dir poco discutibile [...] il Consigliere Comunale Flavio Basile, già candidato sindaco leghista e oggi interno alla maggioranza del sindaco Cannito, ha impunemente asserito: "Io non mi offendo se mi chiamano fascista, lo stupido e il mentecatto si offende perché il fascismo ha fatto tante cose belle". In questo caso non è intervenuta nessuna interruzione e nessuna censura a frenare le mostruosità affermate da tale consigliere. Ci chiediamo in che mani siamo finiti se a rappresentare la Barletta insignita della duplice medaglia d'oro al Merito Civile ed al Valore Militare siano politici di questo calibro.

Esprimiamo il nostro grande disagio umano ed istituzionale nel condividere sedi pubbliche con chi compromette il dibattito democratico o, peggio, con chi si dichiara fascista e con chi gli consente di farlo.
Siamo seriamente preoccupati per la nostra città che ha già fin troppi problemi irrisolti e che sperava di aver chiuso i conti con i fascisti, la cui violenza è scolpita nei fori di proiettile ancora oggi visibili sull'ex palazzo delle poste.
Chiediamo a tutte le forze sociali e democratiche di tenere alta la guardia e di far sentire forte la propria voce per evitare altre spiacevoli "sorprese" da parte di un'amministrazione che farebbe meglio a rassegnare le dimissioni»

LA REPLICA DI BASILE: NESSUNO È FASCISTA - «Ringrazio chi in queste ore, da diverse posizioni politiche e con assoluta onestà intellettuale, mi sta esprimendo la propria solidarietà e vicinanza». A intervenire è Flavio Basile (Gruppo misto), presidente vicario del consiglio comunale di Barletta, per replicare alle accuse di “apologia del fascismo” pervenute dai consiglieri comunali in quota Coalizione Civica Barletta, Carmine Doronzo, Michelangelo Filannino e Ruggiero Quarto. «Nel corso del mio intervento, come spiegato in consiglio comunale, non ho mai elogiato il fascismo – evidenzia Basile - Ho solo detto che come in tutte le epoche, ci sono state anche delle cose buone fatte nel corso di quel periodo storico. Sono dispiaciuto del fatto che qualcuno ne abbia approfittato per tagliare parte del mio intervento e diffonderlo sui social. Qui nessuno è fascista, tantomeno il sottoscritto. L’amministrazione comunale di Barletta non è affatto fascista e non lo sono io». Basile fa chiarezza sull’andamento degli eventi, allegando anche il filmato completo del suo intervento: «Mi spiace che i soliti noti abbiano abbandonato l’assise consiliare dopo aver offeso e puntino al populismo sui social per strumentalizzare concetti che vengono estrapolati da un’argomentazione di carattere politico. Questa è politica da baraccone a fini propagandistici. Queste persone si dicono contro la violenza e in realtà utilizzano questi espedienti per alimentare odio nei confronti di terzi, fomentandolo con mezzi di bassa lega, utilizzati per raccattare consensi e voti».

«La dialettica politica e la bellezza della pluralità delle idee di uno stato democratico presuppongono il rispetto per la dignità umana che gli artefici dei post affidati ai social stanno ledendo, in modo subdolo e meschino, allontanandosi dal dibattito» spiega Basile, che anticipa la volontà di tutelare la propria persona «qualunque diffamazione social o a mezzo stampa che possa strumentalizzare, infangare o offendere la mia persona e la carica istituzionale che rivesto. Sto valutando le azioni legali – conclude - compresa quella penale, da intraprendere verso gli artefici di siffatti commenti e post che manipolano artatamente la verità dei fatti, alimentando l’odio».

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