Brindisi, ritorno alla normalità nel reparto di Anestesia e Rianimazione: l'importanza di «essere una squadra»

Riflettori su chi è stato per tutto questo tempo in prima linea

redazione online

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Giovedì 21 Maggio 2020, 14:00

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BRINDISI - L’aver postato su Facebook un filmato che annuncia la normalità è stato un atto liberatorio collettivo di tutto il personale del Servizio di Anestesia e Rianimazione. Parliamo di un reparto che ha cambiato volto: «Medici e infermieri del servizio di anestesia e rianimazione sempre in prima linea, fin dal primo momento - ha detto ai cronisti il primario, Massimo Calò -: nonostante incertezze e paura nessuno si è mai tirato indietro davanti all’imperativo di curare chi stava soffrendo per questa terribile malattia».

«Il reparto di Anestesia e Rianimazione - osserva - ha affrontato l’emergenza Covid reagendo come una squadra, senza distinzioni. Il personale di rianimazione, medici e infermieri tutti, ha organizzato da zero la vita all’interno del reparto, affrontando un lavoro reso più complicato dalla presenza di occhiali protettivi,” armature di carta”, scudi di plastica e paia e paia di guanti. Sono stati affrontati problemi clinici di ogni natura e criticità logistiche - prosegue -, e il grande spirito di abnegazione e il sostegno vicendevole ha permesso di trovare le forze necessarie a risolvere ogni inghippo».

E poi: «La sfida più grande? Infondere ottimismo ed energie positive a tutti quei pazienti che lottavano per ogni singolo respiro, aiutandoli il più possibile, consapevoli del fatto che la terapia non passa solo per i farmaci ma anche per il contatto continuo e sincero con il malato». Tutto questo gestendo anche l’«ordinario». Medici al top... E infermieri «colonna portante di tutto il servizio di anestesia e rianimazione - ha aggiunto Calò -, hanno dato tutto quello che potevano in questi interminabili due mesi. Grazie a uno spirito di dedizione e abnegazione si sono dedicati ai loro pazienti ed grazie a loro se tra i pazienti dimessi c’è chi porta qualche bel ricordo in un periodo altrimenti da dimenticare».

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