Lino Banfi appare sui muri nella «notte» di Stornarella
L’omaggio dello street-artist canosino al suo concittadino
Lunedì 29 Luglio 2019, 11:54
17:24
STORNARELLA - «È un ritratto di ispirazione cubista. Uno stile che mi appartiene abbastanza, con tinte minimali in scala di grigi e leggere sfumature d'arancio. Lo sfondo è monocromatico perchè ci tenevo che il ritratto fosse il vero protagonista». Parla così del suo ultimo «murale» Francesco Persichella, architetto canosino, ormai trasferito a Roma, noto nel mondo degli street-artst come «Piskv» (si legge Piscu, la «V» è una «U» romana, ndr). E il protagonista del suo ultimo lavoro è il suo concittadino: Lino Banfi. Ecco il video che vede all'opera l'artista durante la sua impresa.
Il ritratto lo ha realizzato l’altra «notte», durante la «Notte bianca» di Stornarella, in provincia di Foggia, per lo «Stornarella Urban Art 2019», manifestazione nata nel giugno 2018, dall’idea di un giovane imprenditore locale, Cataldo Ferrucci, sostenuto dall’Amministrazione Comunale e da sponsor tra cui anche la cooperativa canosina «ChiAmaCanosa».
«Piskv» ha dipinto il «Pasquèle nazionèle» su un muro che domina la piazza centrale della cittadina, rendendo omaggio all’amatissimo attore pugliese nella giornata «Street Art» che aveva come obiettivo «la decorazione delle pareti delle case che si affacciano su Largo Mazzini, piazzetta nel cuore del centro storico del paese, in maniera da renderne più artistico l’aspetto, rompendo la monotonia delle classiche decolorazioni» sottolineano gli organizzatori.
Gli artisti hanno realizzato le loro opere in un unico step, lavorando per tutta la notte, accompagnati da esibizioni di musica live e dj set. Quest’anno gli organizzatori hanno deciso di riservare una delle facciate a un murales interamente dedicato a Lino Banfi, mentre Red, altro street-artist ospite, ha realizzato quello del foggiano Renzo Arbore.
Piskv, dopo aver realizzato a Roma, su un muro di largo Enrico Enriquez, il murales di Sordi e, accanto, dopo un anno, quello di Verdone, non si è fatto sfuggire l’occasione per «abbracciére» artisticamente anche il «nonno d’Italia». Da canosino a canosino.