Viaggio nel mondo del restauro made in Bari, ecco Dabimus: l’innovazione che salva la memoria
Andiamo a scoprire insieme questa chicca nel cuore di Bari, una società Spin Off dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, guidata dal professor Nicola Barbuti, esperto di Digital Humanities e instancabile promotore del dialogo tra cultura e tecnologia
Sabato 24 Maggio 2025, 05:16
BARI - Restituire al futuro ciò che il tempo rischia di cancellare. È questa la missione della Dabimus – Digitalizzazione di Archivi, BIblioteche e MUSei, società Spin Off dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, guidata dal professor Nicola Barbuti, esperto di Digital Humanities e instancabile promotore del dialogo tra cultura e tecnologia.
Nata dall’ambiente accademico ma con lo sguardo ben rivolto al mondo reale, Dabimus sviluppa soluzioni innovative per la digitalizzazione, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale: archivi, biblioteche, musei, collezioni pubbliche e private. Il suo punto di forza? Un approccio multidisciplinare, che unisce competenze umanistiche e tecnologie all’avanguardia, dall’intelligenza artificiale alla realtà aumentata. Con la videocamera di Gazzetta Tv siamo andati a scoprire questa chicca made in Puglia.
Tra i tanti obiettivi di Dabimus c'è anche la passione per le storie che meritano di essere tramandate. Come nel caso del recente progetto di restauro e digitalizzazione di pellicole storiche del cinema albanese, un intervento di grande valore che ha permesso di recuperare e rendere nuovamente accessibili capolavori a rischio di scomparsa. Un’iniziativa che unisce conservazione e diplomazia culturale, riaffermando il ruolo strategico delle tecnologie digitali nei processi di memoria collettiva.
Dalla digitalizzazione di manoscritti antichi alla creazione di piattaforme per la fruizione interattiva dei contenuti culturali, Dabimus lavora al fianco di istituzioni pubbliche, enti di ricerca, musei e fondazioni, offrendo servizi su misura e visione strategica.
In un’Italia dove il patrimonio culturale è immenso ma spesso fragile, Dabimus dimostra che innovazione e tradizione possono parlare la stessa lingua. E che, a volte, basta un pixel ben piazzato per salvare un intero frammento di civiltà.