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Taranta, al Concertone in 200mila pizzicati ammaliati da Dardust

 
Gloria Indennitate

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Gloria Indennitate

Festeggiata la 25esima «notte». Ottima prova dell’orchestra popolare, fan impazziti per Mengoni e per il cameo di Madame. Su Ra1 l'1 settembre

Domenica 28 Agosto 2022, 08:45

15:44

MELPIGNANO (Lecce) - La Woodstock italiana della world music, con epicentro Melpignano (Lecce), piccolo Comune della Grecìa salentina, è tornata col volto che piace di più, libero dalle mascherine. Uno sguardo dal palco della 25esima Notte della Taranta nel piazzale dell’ex convento degli Agostiniani: braccia, mani e tamburelli si perdono a vista d'occhio (già alle prove di venerdì c’era una fiumana di gente), almeno 200mila persone. Pullman, treni e sempre in tanti con mezzi propri, hanno raggiunto già dal primo pomeriggio l’area del Concertone e affollato le vie del paese, che, va detto, aveva fame dell’evento che lo ha fatto conoscere al mondo. Controlli serrati delle forze dell’ordine ai varchi e poi l’immersione nell’agorà. Tutto uguale, ma tutto diverso. Pre-concertone col progetto ellenofono Matria dei Taranters di Martano, seguito dalla dub rock e dalla patchanka degli Après la Classe.

Inizia la Notte

Uragano di tamburelli, entra il maestro concertatore Dardust e si parte con la potentissima Taranta di Lizzano. Punto fermo dello spettacolo l’Orchestra popolare Notte della Taranta, affidabile, affiatata col timoniere elettronico di Ascoli Piceno. Un plauso ai 10 quadri del Corpo di Ballo diretto dalla tarantina Irma Di Paola. Dardust, salentinizzato per sua stessa ammissione, nelle tre ore di musica ha confermato, qualora ve ne fosse bisogno, tutto l’impegno e la ricerca delle fonti durato un anno per connettere le sue note spaziali, il moog, l’effetto dirompente sui woofer, i tocchi di prog, il pianoforte, ai ritmi della pizzica, alle melodie dei canti in griko e arbëreshë. Il tutto in un remix virtuoso di alcuni maestri che lo hanno preceduto.

Super ospiti

Stromae, avvolto nei suoi costumi visionari, lancia il suo rap di Alors on danse, hit internazionale, nel quale all'improvviso si innesta il coro salentino di Menamenamò, molto gradito dal pubblico. Marco Mengoni per Klama, del poeta calimerese Franco Corlianò, tra discese ardite e risalite grazie ai registri della sua voce, e, inevitabile, Ma Stasera. Osannata Elodie, di casa nel Salento, bravissima nel fraseggio della Pizzica di San Vito e provetta ballerina tarantata. Secondo brano, Tribale, con cui è regina nelle radio, su YouTube, e non solo. Il cantautore romagnolo Samuele Bersani col leggìo («ne ho bisogno da sempre», ha confessato) nel complicato (per chi non è leccese) Lu rusciu te lu mare, seguito da una versione del suo Chicco e Spillo scandita dai tamburelli. Vabbè. Non va dimenticato il brano arbëreshë Ec Ec interpretato con energia e intensità da Salvatore Cavallo Galeanda prima del cameo di Madame - fenomeno social e idolo dei teenagers - con i versi che ha scritto ad hoc in italiano e poi rappato. Massimo Pericolo, rapper lombardo, nel suggestivo Signore del bosco dove irrompono le voci sulle note scritte da due componenti storici dell’Orchestra popolare, GianlucaLongo ed Enza Pagliara.

Citazioni

Atmosfere dei Cure nella Pizzica di Torchiarolo abbinata ad un quadro nel quale si materializza una drag queen. Spunta il respiro di David Bowie nella travolgente L’acqua te la funtana con la voce di Stefania Morciano, quindi, i Kraftwerk nell’inedito Bardaggin, con tre suonatori di taiko, fra i quali anche Dardust, autore del brano. Nel gran finale di Calinitta - tutti sul palco, compresi i super ospiti - note sparse di Daft Punk, Chemical Brothers e Prodigy. Segnalazioni d’obbligo per l’arpa elettronica di Katy Fusco con Aremu cantata da Alessandra Caiulo e per Studio Murena, band milanese dal suono fluido, in Interlude e nel salentino Secuta Secuta con inserto rap.

Omaggi

Meravigliosa Enza Pagliara sulle tracce di Pier Paolo Pasolini con tre brani tratti dal Canzoniere italiano, scatenati gli ottoni sull’onda di Goran Bregovic negli Stornelli. Momenti top Antonio Amato, «eroe» della Notte con Aria Caddhipulina, una tarantella del ‘600 proposta dopo Sublime, brano di Dardust, e l’immagine iconica di tamburello e violino - come negli antichi riti del tarantismo - in primo piano sul palco con Carlo Canaglia De Pascali e Giuseppe Astore. Di grande effetto le luminarie e le video proiezioni futuriste tra fumetti e fotogrammi che andavano dai trulli e all’antico Salento contadino - molto apprezzate da alcuni grafici salentini presenti nel pubblico. Straordinaria si conferma Fuecu, pizzica strumentale scritta da Daniele Durante per la Focàra di Novoli.

L’Orchestra Ndt

Cantanti e tamburellisti: Consuelo Alfieri (anche organetto) Alessandra Caiulo, Stefania Morciano, Enza Pagliara, Antonio Amato, Salvatore Cavallo Galeanda Giancarlo Paglialunga, musicisti Gianluca Longo (mandola, coordinatore dell’Orchestra), Peppo Grassi (mandolino), Attilio Turrisi (chitarra battente), Giuseppe Astore (violino), Roberto Chiga, Alessandro Chiga, Carlo Canaglia De Pascali (tamburello salentino), Roberto Gemma (mantici), Nico Berardi (fiati), Leonardo Cordella (organetto), Alessandro Monteduro (percussioni), Antonio Dema De Marianis (batteria), Valerio Combass Bruno (basso), Gioele Nuzzo (tamburello e didgeridoo). Per il Concertone, all’organico dell’Orchestra Popolare si è unita una sezione fiati composta da Mattia Dalla Pozza (sax), Francesco Minutello (tromba), Federico Pierantoni (trombone) e Raul Moretto (tuba), e una sezione archi con Caterina Coco (violino), Elisa Cavalazzi (violino), Matteo Lipari (viola), Simone Giorgini (violino) e Simone Sitta (violoncello). Sul palco Vanni Casagrande (synth e percussioni) e Marcello Piccinini (percussioni). Il coro è stato istruito dal maestro Valeriano Chiaravalle. All’Orchestra è affidatala la direzione artistica del Concertone.
Rai 1 La Notte della Taranta 2022 sarà trasmessa giovedì 1 settembre alle 23.15. Narratrice Madame affiancata dal critico musicale Gino Castaldo.

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